Omicron, sei Regioni ad un passo dall'arancione. Allarme rosso Valle d'Aosta
Contagi in netto aumento in tutta Italia, l'emergenza non è alle spalle. Il governo prova a cambiare le regole per i colori
Omicron, si ricomincia a parlare di lockdown, Valle d'Aosta a rischio
La variante omicron non molla la presa sull'Italia. Ieri il bollettino ha fatto segnare un nuovo record alla voce contagi, 228 mila in sole 24 ore con 434 morti. Dati che evidenziano una situazione di costante difficoltà negli ospedali, aumentano anche se non in maniera significativa sia i ricoveri in reparti ordinari che in terapia intensiva. Alle Regioni che chiedono al governo di mollare la presa su quarantena dei vaccinati e tamponi per il ritorno alla libertà, - si legge sulla Stampa - il virus ha replicato ieri con il nuovo record di contagi da inizio pandemia. Con gli attuali tassi di occupazione dei posti letto in questo momento da lunedì finirebbero in fascia arancione anche Piemonte, Sicilia e Friuli Venezia Giulia, mentre vicine alla zona retrocessione sono anche Abruzzo, Trentino e Marche. Non a caso le Regioni hanno aggiunto alle loro sette richieste al ministero della Salute anche quella di mettere in soffitta il meccanismo dei colori.
La Regione più in difficoltà - prosegue la Stampa - è la Valle d'Aosta. La scorsa settimana è passata in zona arancione. I dati delle prossime ore, se il governo non accoglierà la richiesta della Regione di una «franchigia», una sorta di soglia di tolleranza sui numeri dei ricoveri, emetteranno la sentenza: ieri mattina i pazienti in rianimazione erano otto, nel pomeriggio scesi a sei e il passaggio in rosso scatterebbe al decimo. Il passaggio in zona rossa «sarebbe una tragedia, vorrebbe dire chiudere gli impianti di risalita», dice il presidente della Regione Erik Lavevaz. Che spiega: "I dati della terapia intensiva sono i più sottoposti a questa distorsione statistica. Ogni paziente pesa circa il 3% sul totale: è un’enormità che non può essere aggiustata da ulteriori ampliamenti strutturali".
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