Omicron, "sintomi simili al banale raffreddore in moltissimi casi"

Intervista a Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano

Di Alberto Maggi
Maria Rita Gismondo
Coronavirus
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"Per i bambini in buona salute dai 5 agli 11 anni continuo a sostenere che il rapporto rischio/beneficio non penda per la vaccinazione"

 

Variante Omicron, lockdown per i non vaccinati e immunizzazione dei bambini. Intervista di Affaritaliani.it a Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano

In base ai dati in possesso, è vero che la variante Omicron è meno pericolosa della variante Delta e delle altre varianti del Covid? Possiamo definire la variante Omicron come un raffreddore o al massimo come un'influenza?
"I dati che ci sono arrivati dal Sud Africa e quelli che ci arrivano osservando i nostri infettati con la variante Omicron ci confermano che, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di un'infezione delle alte vie respiratorie con sinotmi simili al banale raffreddore".

Non crede che sarebbe necessario un lockdown per i non vaccinati visto che ha funzionato in Germania e in Austria?
"Credo che non ci sia bisogno del lockdown per i non vaccinati, ma ciò che serve è dare il giusto significato al Green Pass e capire bene che cosa voglia dire essere vaccinati. Perché arriviamo addirittura al paradosso per cui i non vaccinati si controllano con il tampone molto più dei vaccinati, che in molti casi ignorano che anche loro possono essere infettivi. Quindi, raccomanderei l'uso della mascherina e basta".

Consiglierebbe a un papà e a una mamma di vaccinare i loro bambini dai 5 agli 11 anni?
"La decisione della vaccinazione di un bambino deve essere presa dal suo pediatra, che conosce se è un bambino con delle fragilità. E, in quel caso, proteggerlo con il vaccino contro il Covid è assolutamente consigliabile. Per tutti gli altri bambini in buona salute dai 5 agli 11 anni continuo a sostenere che il rapporto rischio/beneficio non penda per la vaccinazione".