Regioni, più letti Covid per evitare la zona gialla. Ma tolti ad altri malati

Il gioco ad incastri degli ospedali penalizza tutte le persone affette da altre patologie, la priorità va data al Coronavirus

Coronavirus
Condividi su:

Regioni, pazienti non Covid penalizzati. Sottratti posti letto 

I contagi da Coronavirus sono in costante aumento in tutta Italia ma le Regioni cercano con tutte le forze di non retrocedere in zona gialla, per questo negli ospedali si va a caccia di nuovi posti letto da dedicare ai pazienti Covid, necessari per restare nei parametri. Questo però - si legge sul Messaggero - rischia di innescare un effetto domino che va a penalizzare i pazienti affetti da altre malattie. La situazione è complicata ovunque, e così alla fine si è costretti ad una sorta di gioco ad incastri, che funziona solo se i medici danno una maggiore disponibilità di turni, a volte con la promessa di incentivi economici, e se il numero dei posti letto, laddove possibile, viene aumentato.

I malati non Covid così - prosegue il Messaggero - sono ostretti a vedersi rimandare interventi programmati da mesi perché le sale operatorie sono state ridotte e i medici e gli infermieri spesso sono impegnati a somministrare vaccini o a effettuare tamponi. Da Nord a Sud, in sostanza, la priorità ce l'hanno i pazienti Covid, spesso non vaccinati. Tutti gli altri, con patologie non gravi, devono attendere che si liberi un posto. "Bisogna trovare - spiega Massimiliano Dalsasso, presidente dell'associazione anestesisti - le combinazioni giuste per curare i pazienti fragili e quelli che non sono urgenti. Le sale operatorie e le terapie intensive sono in altissima pressione".

LEGGI ANCHE

Covid, scenario catastrofico: un milione di casi al giorno. Lockdown per mesi

Vaccino, "la prof 55enne è morta a causa di AstraZeneca". I periti senza dubbi