Scuola, per Bianchi il 93% è in presenza. Presidi: "Non è vero, il 50% in Dad"

Il ministro fornisce un bollettino che non convince. La Cgil fa altri conti: sono 64.368 le classi che fanno didattica a distanza. Un'enormità

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Scuola, la guerra dei numeri. La Cgil: "I dati di Bianchi sono fumosi"

Il governo ha deciso che la scuola è una priorità, per questo Draghi ha dato disposizione dopo le vacanze natalizie di far tornare tutti gli studenti in aula in presenza dal 10 gennaio nonostante l'avanzata della variante omicron. Il ministro dellìIstruzione Patrizio Bianchi si è adeguato, ma presto - si legge sul Fatto Quotidiano - è arrivato il grido d'allarme dei presidi. In migliaia hanno lamentato difficoltà a procedere con le lezioni in classe, a causa del forte numero di contagi sia tra gli studenti che nel personale scolastico. Ieri Bianchi ha diffuso dei numeri ufficiali, ma i presidi e i sindacati gli hanno definiti "fumosi", aprendo apertamente la polemica con il ministero.

Secondo i conti diffusi dal ministro alla Camera - prosegue il Fatto - e di cui si sa soltanto che arrivano dalle scuole attraverso la piattaforma Sidi “con un grado di copertura dell’82% su 374.740 classi, il 93,4% delle classi risulta in presenza”. Di queste il 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. “Le classi totalmente a distanza sono il 6,6%” aggiunge il ministro. Le cifre di Bianchi comunque arrivano in risposta a quelle diffuse dall'associazione nazionale dei presidi che, nei giorni scorsi, aveva parlato di circa il 50% delle classi in dad. Anche la Cgil insorge contro i dati forniti dal ministro: ci sono 64.368 classi in modalità a distanza o mista pari al 19% del totale.

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