Scuola, i presidi contro la Dad ai non vaccinati. Confermato rientro il 10/01

L'Anp ritiene discriminatoria la messa in Dad dei ragazzi non vaccinati. Il vero problema? Le classi pollaio e i mancati controlli sui bus

Coronavirus
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Covid, presidi: "Diciamo no ai non vaccinati in Dad, aprire le scuole. L'intero settore rischia di smembrarsi "

Hub per fare tamponi agli studenti erano stati annunciati in vista della riapertura delle scuole. Ma, sebbene "sarebbe questa la misura da attuare, la cosa migliore dopo le feste", a pochi giorni dalla riapertura "non ne abbiamo contezza". Sono le parole del presidente dell'associazione Presidi di Roma, Mario Rusconi, che sottolinea all'Ansa di ritenere "come Anp" discriminatoria la messa in Dad dei ragazzi non vaccinati. "Se la proposta è questa o rimandare gli ingressi vuol dire che la scuola farà le spese di una serie di mancanze. Di questo passo si rischia la distruzione del settore".

"Ai "no vax" andrà aggiunta a breve la categoria dei 'no school'", incalza. "Domani ci sarà un incontro del ministero dell'Istruzione con sindacati per discutere il da farsi", aggiunge rimarcando la posizione dell'Anp. Le misure anti-Covid a scuola ci sono - sottolinea il presidente dell'associazione romana -. Il problema semmai sono le classi pollaio e i mancati controlli sui bus. In un anno e mezzo di pandemia", a suo avviso, "non sono stati individuati spazi sufficienti per il distanziamento. Basti pensare che nella citta' di Roma le uniche realta' ad essersi rese disponibili per dare spazi sono le parrocchie". Rusconi, quindi, sottolinea l'importanza, dopo questo periodo di feste, degli hub per testare gli studenti prima del rientro a scuola: "Dei tamponi non possono farsi carico le famiglie con le file lunghissime che ci sono".

Covid, non slitta il rientro a scuola: in classe si torna il 10 gennaio

Non dovrebbe slittare il rientro a scuola dopo le feste natalizie. Autorevoli fonti di Governo assicurano all'Adnkronos che l'orientamento dell'esecutivo resta quello di mantenere la data del 10 gennaio per il ritorno degli studenti sui banchi, nonostante l'impennata dei contagi e la corsa della variante Omicron. Lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza di fine anno aveva assicurato che non ci sarebbero stati posticipi. E, nonostante l'aggravarsi del quadro epidemiologico, la linea non sarebbe cambiata nelle ultime ore. Oggi il governatore campano, Vincenzo De Luca, aveva chiesto un posticipo di 20-30 giorni dei rientri in aula. Ma dal Governo non dovrebbero arrivare sorprese: il calendario scolastico resterà invariato.