Scuola, l'unica certezza è il ritorno in presenza. Ma l'incubo Dad si avvicina

Il ministro Bianchi: "Le regole sono chiare". Ma i genitori sono preoccupati. Dall'asilo alle superiori norme e protocolli sono diversificati

Coronavirus
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Scuola, alle medie e alle superiori in quarantena finiscono i No Vax

Il 10 gennaio tutti gli studenti d'Italia torneranno in presenza nelle scuole. Questa è l'unica certezza decisa dal governo con il provvedimento firmato ieri sera. Ma la variante omicron potrebbe stravolgere tutti i piani, visto che l'avanzata del ceppo sudafricano del Coronavirus sembra inarrestabile. Questo potrebbe ripercuotersi proprio su studenti e insegnanti, nonostante le rassicurazioni del ministro della Scuola Patrizio Binachi. "Abbiamo dato regole chiare per un rientro in presenza e in sicurezza". Ma in realtà traspare la preoccupazione dei genitori che intravedono il nuovo incubo Dad. Nel decreto approvato ieri sera nel Consiglio dei ministri - si legge sul Corriere della Sera - non cambiano le norme che garantiscono la sicurezza per i bambini più piccoli che frequentano gli asili nido e le scuole dell’infanzia. La gestione dei contagi resta rigorosa, come già previsto dal protocollo dello scorso novembre: in presenza di un caso positivo nella sezione oppure nella classe l’attività viene interrotta per dieci giorni.

Nel caso - prosegue il Corriere - di un positivo in classe tra gli alunni delle scuole primarie si applica la sorveglianza con un tampone antigenico rapido oppure con un molecolare: il test va effettuato subito e ripetuto dopo cinque giorni, secondo la tempistica già prevista attualmente dal protocollo di novembre. In presenza di due contagi o più la classe va in Dad per dieci giorni. Il protocollo si alleggerisce per gli studenti delle scuole medie e superiori. La quarantena e la Dad sono previste al secondo caso di positività solo per i compagni non vaccinati. Per gli altri, cioè vaccinati e guariti da meno di 120 giorni, compreso chi ha ricevuto il booster, la Dad scatta per dieci giorni al terzo caso di positività in classe, quando cioè si è in presenza di quello che viene considerato un focolaio.

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