Terza dose vaccino e No Vax: i televirologi Pregliasco e Crisanti a confronto

"E' un virus pericolosissimo, ma ora è tenuto a bada dalla vaccinazione. Non bisogna etichettare chi ha paura come No Vax"

Fabrizio Pregliasco e Andrea Crisanti: i due virologi più famosi dell'era-Covid (Lapresse)
Coronavirus
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Vaccini, i televirologi più famosi si confrontano sulle nuove strategie per combattere il Covid

Se per Fabrizio Pregliasco la tanto dicussa terza dose di vaccino è necessaria per non trovarci nella stessa situazione dell'Inghilterra, secondo Andrea Crisanti bisogna parlare con chi ha paura e dubbi, senza catalogarli con l'etichetta di “No Vax”.


Fabrizio Pregliasco: “Terza dose anche per gli Under 60”

"Io spero che non si arrivi ai numeri dell'Inghilterra. Si può non arrivare a quei numeri, dobbiamo però essere molto flessibili e immaginare a questo punto anche una rivaccinazione dei più giovani, quelli sotto i 60 anni, a 6 mesi dalla seconda dose", dice all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, commentando i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia su Covid-19. 

"Noi siamo ancora messi bene – sottolinea il medico  - ma dobbiamo attrezzarci contro uno scenario che potrebbe essere quello".

 

Andrea Crisanti: “Chi ha paura del vaccino non va bollato come No Vax”

Secondo Andrea Crisanti, professore di microbiologia all'Universitaà di Padova, "ormai ci sono solo persone che hanno paura del vaccino, l'aspetto ideologico viene strumentalizzato da pochi facinorosi. Noi però ci dobbiamo mettere in testa che esistono i fragili da un punto di vista fisico ma anche i fragili da un punto di vista psicologico: quest'ultima categoria non va etichettata come 'No vax', ma va capita. Se ho paura dell'aereo, sull'aereo non salgo: stessa cosa per i vaccini", ha detto in occasione del convegno sul tema “Frontiere dell'era Covid e sanita' del futuro', in corso a Firenze.
 
"Se quella del vaccino diventa una fobia - ha aggiunto - è un problema che ci dobbiamo porre come società. Poi ritengo che sia sorprendente che si abbia piu' paura del virus che dell'ospedale, per questo dico che puo' diventare una fobia". 

Crisanti ha risposto anche a chi gli chiedeva se la pandemia fosse sotto controllo: "L'unica cosa - ha affermato - che tiene l'epidemia sotto controllo sono i vaccini. Noi in questo momento abbiamo un virus con un indice di trasmissione paragonabile a quello della varicella, quindi elevatissimo: se questo virus fosse stato il primo a colpirci avremmo parlato di 600.000 morti. E' un virus pericolosissimo, ma ora è tenuto a bada dalla vaccinazione".