Vaccini, allarme Spallanzani e Sacco. "Mai stati aggiornati alle varianti"

Lo sfogo degli scienziati. "Scelta sciagurata e tragica non averli aggiornati alle nuove varianti. Molti governi sono colpevoli per questo"

Coronavirus
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Vaccini, attacco alle Big Pharma: "Hanno solo pensato ad arricchirsi"

La variante omicron del Coronavirus in Italia e nel mondo avanza molto velocemente, ma altrettanto non stanno facendo le case farmaceutiche per perfezionare i vaccini in seguito ai nuovi ceppi del virus, che proteggono dalla malattia grave ma non abbastanza come si sperava. Così - si legge sul Fatto Quotidiano - dalla comunità scientifica sale la richiesta alle case farmaceutiche di aggiornare i vaccini, che hanno ridotto i rischi del Covid, assicurano profitti miliardari ma sono stati concepiti molto prima della variante Delta e della Omicron. Ha cominciato ieri mattina Francesco Vaia, il direttore dello Spallanzani di Roma: "Non consentire a tutto il mondo di vaccinarsi, superando la logica del brevetto e del profitto fuori controllo, e non aggiornare ancora i vaccini alle varianti si sono dimostrate scelte tragiche e sciagurate".

Poi Massimo Galli, - prosegue il Fatto - ex direttore delle Malattie infettive al Sacco di Milano: “Questo virus ci ha dimostrato, nell’arco di un anno solare, di aver tirato fuori tre varianti una più diffusiva dell’altra". Se "i prodotti a vettore virale sono più o meno usciti di scena come vaccini strategici – ha ricordato - per rimanere tali quelli a mRna hanno bisogno di aggiornamento". Ancora più netta Maria Rita Gismondo, direttore della Microbiologia sempre al Sacco: i vaccini attuali sono stati pensati per "il virus 'nonno' quello di Wuhan", ora invece "dobbiamo pretendere vaccini nuovi perchè le nuove varianti non sono coperte come dovrebbero".

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