Vaccino Covid, per l'81% degli europei è sicuro. Ma la diffidenza resta alta

Vaccinati, a settembre in Ue superano il 70%. Ma la diffidenza è ancora alta in alcune realtà. Ecco perché

Coronavirus
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Vaccini Covid, in Europa la percentuale di accettazione è alta. Ma c'è ancora diffidenza. I favorevoli all'obbligatorietà oscillano tra i diversi paesi (Portogallo in testa)

Nel 2020 con la Eu Vaccines Strategy l'Ue ha stanziato 2,7 miliardi per avviare la vaccinazione anti Covid di massa per gli stati membri. Dall'autorizzazione condizionale ai vaccini AstraZeneca, BioNTech e Pfizer e Moderna tra dicembre dello scorso anno e gennaio 2021 (cui si è aggiunto Johnson & Johnson a distanza di qualche mese), si legge sul sito della fondazione Openpolis, tutti i paesi membri hanno iniziato a vaccinare tutti. Alla fine di questo settembre il 72,6% dei maggiorenni europei ha completato il ciclo vaccinale. 

Vaccini Covid: le percentuali di (s)fiducia in Ue

In base al sondaggio di Eurobarometer, realizzato a maggio 2021 sulle opinioni dei cittadini in merito al vaccino anti-Covid, risulta una prevalenza di pareri fiduciosi. Per il 76% i benefici sono maggiori rispetto ai rischi. Il 69% della popolazione europea è ascrivibile alla categoria high vaccine acceptance, che comprende tutti i già vaccinati e coloro che vogliono vaccinarsi "il prima possibile".

Per l'81% dei cittadini europei i vaccini anti-Covid sono sicuri. Quali i fattori che influenzano i numeri? Il grado di accettazione non mostra differenze sul piano del genere, ma è innanzitutto lievemente influenzato dall'età - tra gli over 50 solo il 6% rifiuta il vaccino, tra i giovani tra i 25 e i 39 anni la percentuale sale al 13%). In una certa misura impatta anche la situazione occupazionale. Se è il 69% il tasso di accettazione tra gli occupati nel caso dei disoccupati la percentuale arretra al 59%. Infine, anche tra abitanti dei centri urbani e quelli di campagna c'è uno stacco. Tra i primi, solo l’8% dichiara di non volersi vaccinare, contro il 13% dei secondi. 

L’accettazione è inoltre più alta tra chi ha una buona percezione dei vaccini in generale e tra chi si è precendentemente vaccinato contro altre malattie, in età sia infantile che adulta. Nel gruppo dei più inclini a vaccinarsi, il 92% non è nuovo alla vaccinazione, dato che invece scende al 70% tra chi dichiara che non si vaccinerà contro il Covid.

Complessivamente le percentuali di coloro che sostengono di non avere alcuna intenzione di vaccinarsi contro il Covid rimangono alquanto esigue. Il 9% della popolazione totale (il 6% degli italiani). La maggior parte degli esitanti afferma di farlo perché il vaccino non è stato sufficientemente testato (85%) o per paura dei potenziali effetti collaterali (82%), mentre il 60% ritiene che ci sia stato un eccessivo allarmismo sui rischi legati al virus.

Vaccino obbligatorio: favorevoli e non in Ue

Per quanto riguarda l'obbligatorietà vaccinale tra gli europei non sono pochi quelli che dichiarano di essere favorevoli al provvedimento. Degli italiani è il 60% ad approvarlo. In Ue la percentuale europea (dati riferiti a maggio 2021) di favorevoli oscilla dal 62% del Portogallo, al primo posto, appena prima dell'Italia, al 42% della Germania e della Francia, al 26 e 23% di Lettonia e Bulgaria, che chiude la classifica come paese con la maggiore percentuali di scettici verso il vaccino anti-Covid.

Campagna vaccinale in Ue

Oltre alle percezioni dei cittadini un altro indicatore è l'andamento della campagna vaccinale nel paese di residenza. Il numero dei vaccinati dipende sia dall'accettazione del vaccino sia dai tempi e dalle modalità in cui è stata gestita la campagna nei diversi stati. In Bulgaria è la percentuale più bassa di vaccinati. Il Portogallo, primo per cittadini favorevoli all'obbligatorietà, è anche tra i paesi Ue che hanno raggiunto le quote più alte di vaccinati. L'89% della popolazione portoghese ha completato il ciclo vaccinale. In Irlanda il 90,7%, e a Malta  il 90%. Non va però dimenticato che sulla variazione delle quote incide l’organizzazione della campagna paese per paese e non solo le decisioni personali dei cittadini.