Vaccini, Pfizer dopo 6 mesi perde di efficacia. Copertura scende da 88 a 47%

Resta però scongiurato il rischio di contrarre la malattia in una forma grave. Chi si contagia lo fa spesso in maniera asintomatica o lieve

Coronavirus
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Vaccini, Pfizer dopo 6 mesi perde efficacia. Copertura cala da 88 a 47%

Il Coronavirus in Italia continua a far paura. Preoccupa la variante delta, considerata fino a sette volte più contagiosa del virus tradizionale. Per questo il governo ha deciso di estendere il Green Pass a tutte le categorie di lavoratori, con l'obiettivo di poter ottenere la famosa immunità di gregge, considerata ancora un obiettivo lontano. Ma anche per chi il vaccino lo ha già fatto potrebbero esserci problemi - si legge su Repubblica - da uno studio fatto da Lancet infatti è emerso un dato che fa riflettere. Le persone doppiamente vaccinate sarebbero protette al 90% dal ricovero in ospedale per almeno sei mesi. In questo lasso di tempo, dunque, l’immunità del vaccino Pfizer contro le forme più gravi della malattia rimarrebbe stabile, e non svanirebbe come altri studi avevano suggerito.

L’altra buona notizia è che, sempre secondo questo studio, - prosegue Repubblica - l’immunità dai ricoveri al 90%, con picchi del 93%, sarebbe la stessa con qualsiasi variante, inclusa la Delta. Il campione di casi analizzato è pari a 3.436.957 persone completamente vaccinate (in media a 3-4 mesi dalla seconda dose) Per quanto riguarda invece la possibilità di essere infetti dal coronavirus, nella maggior parte dei casi in maniera blanda o asintomatica, lo schermo del vaccino Pfizer cala sensibilmente. Secondo lo studio, si attesta all’88% al primo mese, per poi scendere progressivamente al 47% al sesto mese. Ciò senza però avere un impatto sull’alta protezione (circa 90%) da ricoveri e forme di Covid gravi.