Vaccini, psicosi terza dose. Test sierologici per rimandare il più possibile

Crollano le prime dosi e i contagi sono sopra quota quattromila. Anche chi farà il richiamo di J&J cerca risposte sulla presenza di anticorpi

Coronavirus
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Vaccini, psicosi terza dose. Sierologici per rimandare il più possibile

L'emergenza Coronavirus in Italia continua. Preoccupa la variante delta, considerata sette volte più contagiosa del virus tradizionale. Ma oltre a questo, comincia ad emergere un nuovo problema, i primi vaccinati si stanno ricontagiando sempre con più frequenza, soprattutto anziani e operatori sanitari. La platea delle persone per le quali viene suggerita la terza dose - si legge su Repubblica - è destinata ad allargarsi, mentre un milione e mezzo di italiani vanno verso il richiamo a due mesi del vaccino di Johnson&Johnson. Così torna a salire la richiesta di test sierologici. Chi deve avere la nuova somministrazione vuole capire se ha ancora anticorpi e quanti, magari per decidere se fare subito l’iniezione o aspettare.

Per questo - prosegue Repubblica - aumentano le richieste di informazioni ai medici di famiglia o ai farmacisti e le telefonate ai laboratori. Non si tratta di una strategia ritenuta efficace dagli scienziati ma l’effetto nuova dose in certi casi già si vede. La domanda di test sta aumentando, anche se per ora del 10%. Chi si convince a fare il sierologico si rivolge a laboratori privati. Si tratta di un universo vario, che fa capo a diverse associazioni. Ma i laboratori si stanno attrezzando perché la domanda è destinata a salire. Soprattutto se nei prossimi giorni ci sarà l’apertura alla terza dose per le classi di età sotto i 60 anni.