Vaccini, Rasi: "Terza dose subito anche ai 50enni. Poi andrà estesa a tutti"

Il consulente del generale Figliuolo, ex Ema: "Serve la proroga dello stato d'emergenza. Ogni tentennamento ora sarebbe un disastro"

Coronavirus
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Covid: Locatelli, terza dose? Serve a proteggere meglio

"La terza dose ha vari scopi, il piu' importante e' ripristinare il massimo della protezione, e poi serve anche ad alzare l'efficacia in termini di rischio di contagio, quindi contribuisce alla riduzione della malattia e contenimento circolazione virale". Lo dice a Rai Radio1, ospite di Giancarlo Loquenzi a 'Zapping', Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanita'' e coordinatore del Comitato tecnico scientifico. C'e' chi dice che questa terza dose venga immaginata anche sulla spinta delle case farmaceutiche che vogliono mantenere alti i loro profitti. Come commenta queste 'ipotesi'? "Questa e' una ricostruzione semplicemente fantasiosa - osserva Locatelli - la terza dose serve per proteggere le persone, non andiamo ad inventarci motivazioni che non esistono e che non hanno ragione neanche di esser formulate"

Vaccini, Rasi: "Terza dose subito anche ai 50enni. Poi estesa a tutti"

L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Dopo mesi di numeri bassi adesso i contagi hanno ripreso a salire e gli ospedali tornano a riempirsi. Il professor Guido Rasi, consulente del generale Figliuolo ed ex direttore dell'Ema lancia l'allarme. "L'Italia - spiega Rasi al Messaggero - ha raggiunto un equilibrio molto fragile, che va preservato. Per questo bisogna ridurre ulteriormente la platea di 7 milioni di cittadini non immunizzati, ricorrendo anche a un ampliamento delle categorie che, visto che lavorano a contatto con il pubblico, saranno obbligate a vaccinarsi. Ad esempio i professori. Inoltre, è necessario rafforzare la campagna sulle terze dosi, oggi riservate agli over 60, aprendo nelle prossime settimane anche ai cinquantenni, per poi valutare a gennaio, sulla base dei numeri, di offrirle a tutti, senza distinzione di età".

"Bisogna - prosegue Rasi al Messaggero - essere pronti alla proroga, perché ogni tentennamento sarebbe un disastro. Il nostro è un equilibrio fragilissimo, serve un monitoraggio molto stretto, un po' di preoccupazione c'è. Vero è che come nuovi casi e ricoveri cresciamo meno di altri Paesi, abbiamo una situazione migliore e abbiamo forse la migliore performance in termini di vaccinazione. Se ci comportiamo bene, se continuiamo con il Green pass, se continuiamo con le mascherine, allora lo manteniamo questo equilibrio. Però è fragile. No vax? Si tratta di un problema serio, sette milioni di non vaccinati sono tanti, è una piccola nazione. Abbiamo due scenari di fronte: stabilizzare la situazione epidemiologica che stiamo vivendo e sarebbe ottimo. O, al contrario, assistere a un peggioramento".