Vaccini, rischi AstraZeneca noti. Ma il Cts disse sì agli "open day" under 18

L'inchiesta di Report svela gli errori del Comitato tecnico scientifico. Solo dopo la morte di Camilla Canepa ci fu lo stop definitivo

Coronavirus
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Vaccini, rischi AstraZeneca noti. Ma il Cts disse sì agli "open day" 

L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Preoccupa la variante delta, considerata sette volte più contagiosa rispetto al virus tradizionale. L'obbligo del Green Pass, istituito dal governo per accedere a tutti i luoghi di lavoro però non ha prodotto l'accelerata sperata sulle vaccinazioni. Torna d'attualità, grazie ad un'inchiesta di Report su Rai Tre - si legge sul Fatto Quotidiano - il vaccino AstraZeneca. Nell’Unione europea sono attese fino a marzo altre 200 milioni di dosi, ma verranno regalate ai Paesi in via di sviluppo. Ai giovani dell ’Italia e dell’Ue non conviene dare AZ per i rischi di eventi trombotici, per quanto rari; i meno giovani non si fidano più. E stasera Report, getterà un’ombra sulla gestione, nella primavera scorsa, del vaccino anglo-svedese, che prima non si doveva dare agli anziani (perché gli over 55 erano solo il 12,2% dei 24 mila volontari del trial pre-autorizzazione) e poi, dopo l’allarme per le trombosi con carenza di piastrine (trombocitopenia), è stato escluso per giovani.

Il 7 aprile 2021, - prosegue il Fatto - dopo la sospensione decisa con altri Paesi a marzo, anche in Italia AZ fu “consigliato" solo dai 60 anni in su; in Gran Bretagna prima sopra i 30 e poi sopra i 40, in Germania sopra i 60. Ma ancora il 12 maggio, quando le scorte di AZ si accumulavano mentre mancavano Pfizer/Biontech e Moderna, il Comitato tecnico scientifico autorizzava le Regioni – Liguria e Sicilia a fare gli “open day” con AstraZeneca per tutti gli over 18 “volontari”. Il verbale citava il report dell’Agenzia europea del farmaco Ema che riferiva di appena 1,1 “eventi trombotici” collegabili al vaccino su 100 mila somministrazioni contro 8 decessi da Covid su 100 mila persone, dato in sé corretto ma – chiarisce il Winton centre for risk and communication dell’Università di Cambridge, consulente di Ema – solo per la fascia d’età 50/59 anni, che non era quella su cui concentrare le attenzioni. Solo l’11 giugno renderanno vincolante la raccomandazione, dopo la morte il 10 della 18enne ligure Camilla Canepa che ora i periti del pm attribuiscono alla vaccinazione (del 25 maggio).