Vaccini, rischio terapia intensiva 16 volte maggiore per un no vax
Le vaccinazioni riprendono vigore: è record di terze dosi. Il monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità
La differenza di probabilità dei rischi di ricovero e morte fra vaccinati da meno di 5 mesi e non vaccinati
Per un non vaccinato il rischio rispetto a un vaccinato da meno di 5 mesi è 10 volte maggiore di ricovero, 16 volte maggiore di terapia intensiva, 9 volte maggiore di morte. Sono questi gli ultimi dati aggiornati dell'Istituto superiore di Sanità (Iss) e contenuti nel documento esteso del monitoraggio settimanale pubblicato oggi, in cui si fa il punto sull'efficacia del vaccino nei 5 mesi.
Secondo l'Iss "dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l'efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 75% al 44%. Rimane elevata l'efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l'efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all'85% per i vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi rispetto ai non vaccinati".
Nell'ultima settimana si conferma l'andamento osservato nei precendenti sette giorni "con il 27% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (sotto i 20 anni). Il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d'età 6-11 anni, il 33% nella fascia 12-19 anni e solo l' 11% e il 5% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni".
Questa la distribuzione percentuale dei casi nella popolazione 0-19 anni, come si legge nel Report. In particolare, nel periodo 15-28 novembre, in questa popolazione sono stati segnalati 40.529 nuovi casi, di cui 161 ospedalizzati e 0 ricoverati in terapia intensiva (i valori riportati non includono le persone ospedalizzate, ricoverate in terapia intensiva e decedute diagnosticate prima del 15 novembre).
Inoltre, si sottolinea nel Report Iss, nella classe di età 6-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell'incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un'impennata nelle ultime due settimane. Si evidenzia, inoltre, un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia di età inferiore ai 3 anni (poco sopra i 2 ricoveri per 100.000 abitanti) nelle ultime settimane, mentre nelle altre fasce di età risulta stabile. Dall'inizio dell'epidemia alle ore 12 del primo dicembre 2021, nella popolazione 0-19 anni sono stati riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid, 850.574 casi confermati di cui 35 deceduti.
Le vaccinazioni riprendono vigore: è record di terze dosi
Intanto, le vaccinazioni contro il Coronavirus hanno ripreso un ritmo che mancava da diversi mesi. Ieri, sono state somministrate oltre 486 mila dosi, un livello che non si vedeva da fine luglio. Negli ultimi sette giorni, la media giornaliera delle somministrazioni è stata di circa 382 mila, in aumento rispetto alle 253mila della settimana scorsa, con il grosso delle vaccinazioni giornaliere costituite da terze dosi. Ieri, ad esempio, su 486mila dosi somministrate, 423mila sono state terze dosi, un record. In quasi 8 milioni l'hanno ricevuta (addizionale o "booster"), pari al 38,9% della platea e al 13,5% della popolazione generale. Nei prossimi giorni il livello dovrebbe salire ulteriormente: il Commissario straordinario all'emergenza Francesco Figliuolo ha fissato l'obiettivo minimo di almeno 4,6 milioni di somministrazioni dal primo al dodici dicembre.
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Nel dettaglio delle indicazioni inviate alle regioni, nei prossimi giorni (dal 6 al 10 dicembre) l'obiettivo è fissato in 450mila somministrazioni giornaliere, già superate negli ultimi tre giorni. Anche il ritmo delle prime dosi (quindi le persone che ricevono un vaccino per la prima volta) è tornato a crescere: ieri hanno superato la soglia delle 30mila dosi (oltre 33mila), un livello che non si toccava dal 20 settembre. In totale, sono state somministrate poco meno di 98 milioni di dosi. L'84,7% della popolazione vaccinabile - pari a 45,7 milioni di persone - ha completato il ciclo di vaccinazione contro il Coronavirus, mentre l'87,6% - 47,3 milioni di italiani - ha ricevuto almeno una dose.
Se si considera la popolazione generale, il 77,2% ha completato il ciclo di vaccinazione, mentre il 79,8% ha ricevuto almeno una dose. Secondo il monitoraggio dell'efficacia dei vaccini dell'Istituto superiore di sanità, rispetto a un vaccinato da meno di 5 mesi un non vaccinato ha una probabilità di dieci volte maggiore di ricovero, di sedici volte maggiore di essere ricoverato in terapia intensiva e di 9 volte rispetto alla morte. A livello globale, il 54.8% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Sono state somministrate più di 8,1 miliardi di dosi, circa 35,5 milioni al giorno. Nei paesi a basso reddito, solo il 6,2% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino.