Variante Omicron, "quel test era anomalo, qualcosa non tornava". La scoperta

Parla la dirigente del laboratorio che ha scoperto il primo caso del ceppo sudafricano in Italia. "Notte insonne. Ha molte mutazioni ma niente panico"

Coronavirus
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Variante Omicron, "la notte insonne. Aveva molte mutazioni"

La variante omicron è arrivata anche in Italia. Il primo caso di contagio da ceppo sudafricano si è registrato a Caserta, trovato positivo al virus un manager proveniente dal Mozambico. A intercettare la variante è stato il laboratorio di Microbiologia dell'ospedale Sacco. "Ero di turno: - spiega Valeria Micheli, dirigente del laboratorio in questione al Corriere della Sera - la macchina ci segnala un test anomalo tra le migliaia che processiamo. Un sequenziamento dietro l’altro. Servono 19 ore di reazioni per scavare nei contorni del genoma". Come è successo nella notte di giovedì.

"Appena abbiamo visto - prosegue Micheli al Corriere - che aveva caratteristiche diverse, l’abbiamo isolato a tempo record. Ci sono arrivati i complimenti da colleghi di altri laboratori. Non mi stupisce, ma trovo controproducente il panico di questi giorni. Ho sentito anche informazioni confuse. Lo stesso caso veniva conteggiato più volte. La realtà è che la scienza ha i suoi tempi. La coltura in vitro ci darà risposte più complete fra un paio di settimane. Se da un lato l’evidenza di tante mutazioni rende necessario attenzionarla è vero anche che la risposta del paziente di Caserta e dei suoi familiari vaccinati ha dato una sintomatologia lieve. Aveva ricevuto la seconda dose a giugno, quindi aveva anche gli anticorpi in calo. Avrebbe voluto fare la terza dose in questi giorni".

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