Veneto, Zaia: "L'83% in intensiva è No Vax. Quasi in giallo, temo l'arancione"
Il governatore: "Il clima è pessimo, ricevo continue minacce da chi protesta per le misure. Hanno pubblicato nel dettaglio dove abito e come raggiungermi"
Zaia: "Ormai siamo da zona gialla. Minacce dai No Vax, clima pessimo"
Luca Zaia è preoccupato per la situazione nella sua Regione. Sia da un punto di vista sanitario per il Coronavirus che avanza con i numeri di ricoverati e contagiati che spingono il Veneto ad un passo dalla zona gialla, ma anche per il clima di odio che si è creato, con continue minacce ricevute dai No Vax più violenti. "Di recente, - spiega Zaia al Corriere della Sera - c’è stato chi ha fatto un video per spiegare agli interessati dove abito. Indicazioni passo passo, poi postate sui social, con relativi commenti. Aggressioni verbali e minacce sono spesso molto pesanti, il clima è pessimo e non andrebbe sottovalutato. Ma quel che dà più fastidio è il dover accettare di essere tutti associati a una serie di congetture complottiste, dal voler instaurare dittature alle massonerie alle attività criminali. Il problema è che se non si abbassano i toni, prima o poi qualche mente malata si sentirà investita dal mandato divino di aggredire qualcuno".
"Purtroppo, - prosegue Zaia - il Veneto nella storia dell’epidemia è una sorta di laboratorio. Abbiamo imparato che ogni ondata fa storia a sé e i cambiamenti di scenario sono repentini. L’efficacia dei vaccini è palpabile. Oggi abbiamo un terzo di ricoverati in meno con gli stessi contagiati. Per stare sui numeri, oggi un vaccinato ha 6,8 volte in meno la possibilità di infettarsi e 8 volte in meno la possibilità di essere ricoverato. Da noi, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono per l’83% non vaccinati, e il 53% di quelli in corsia. E si badi: i non vaccinati sono soltanto il 14% della popolazione. Probabilmente entreremo di nuovo in zona gialla. Il problema vero è la zona arancione, ma per il Veneto al momento non vedo rischi. Dopodiché, non dobbiamo abbassare la guardia e restano fondamentali le vaccinazioni".
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