Virus, addio tracciamento positivi. Regioni, 2 addetti ogni 10 mila abitanti

Sparite dai radar tremila persone che dovevano occuparsi del contact tracing. Spostate a fare altro dalle Asl

Coronavirus
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Virus, in Italia è saltato il contact tracing. Troppo pochi gli addetti

Mentre le varianti delta e omicron del Coronavirus avanzano in tutta Europa, in Italia si scopre che gli addetti al tracciamento dei positivi sono spariti. I numeri - si legge sulla Stampa - certificano la disfatta. In undici mesi sono scomparsi tremila responsabili della prevenzione. Carenze dovute soprattutto alla cattiva gestione: i 2.000 assunti l’anno scorso, ad esempio, sono stati destinati ad altri servizi. Una programmazione improvvida ha spostato altrove i neo assunti dei dipartimenti di prevenzione delle Asl. Quelli che avrebbero dovuto impedire la debacle del tracciamento, che ha spinto Salute e Istruzione a firmare la circolare della discordia poi cestinata da Draghi e che, per sole 24 ore, aveva sospeso il protocollo che non manda più in dad l’intera classe se non ci sono più di due contagi.

Ma dietro la disfatta dei dipartimenti di prevenzione - prosegue la Stampa - c’è un problema di cattiva gestione e programmazione delle forze in campo. A documentarlo sono i monitoraggi settimanali a cura dell’Iss. Da gennaio a oggi sono spariti circa tremila addetti al contact tracing. Più di quelli assunti lo scorso anno. Alla cifra si arriva calcolando che si è passati da una media di 2,5 cacciatori di virus ogni 10 mila abitanti a una che non arriva a 2. "È importante che nelle scuole vengano dispiegate strategie per testare gli alunni, trovare i positivi, isolarli a procedere al tracciamento e alla quarantena dei loro contatti», scriveva a luglio l’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie. Parole evidentemente inascoltate dalle Regioni e da chi gestisce la sanità.

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