Da Venezia alle Canarie (in protesta): turismo di massa uccide luoghi e bellezze
Turismo di massa, alla Canarie scendono in piazza. E Venezia il 25 aprile si entra con la prenotazione e pagamento per chi non soggiorna in laguna
Canarie, residenti contro il turismo di massa: chiesta ecotassa per i turisti
Il popolo delle Canarie scende in piazza. Decine di migliaia di residenti delle otto isole dell'arcipelago protestano contro il turismo di massa e lo sfruttamento dell'ambiente e delle risorse naturali del territorio.
"Canarias tiene un limite" (le Canarie hanno un limite), il loro grido di rabbia, oltre 15.000 persone (stando alla polizia locale), convocate dalle associazioni sociali ed ecologiste, hanno dato il via alla mobilitazione contro «un modello di sviluppo insostenibile e a beneficio di pochi, che non si ripercuote positivamente sulle isole, espelle i residenti e rende difficile la convivenza».
Viene chiesto un nuovo modello di sviluppo del settore. Vero che quello attuale origina il 40% dell'impiego e porta al 36% del Pil delle isole, ma «non redistribuisce ricchezza fra la popolazione, ma provoca un aumento incontrollato dei prezzi degli alloggi ed è causa dell'aggravamento delle disuguaglianze, con il rischio di esclusione sociale del 33% della popolazione», spiega Pilar Arteta, ecologista di Lanzarote.
L'attuale modello di sfruttamento intensivo, «consuma una grande quantità di risorse, si concentra sulle zone costiere delle isole e trasforma il territorio». La gente delle Canarie chiede «misure immediate» come l'istituzione di un'ecotassa per i turisti, una moratoria turistica e leggi che consentano l'accesso preferenziale alle case a residenti e lavoratori.
Venezia e la sua battaglia contro il turismo di massa per preservare le bellezze della Serenissima. Dalla tassa di Capri allo scudo verde di Firenze...
Una filosofia che non nasce e cresce solo alla Canarie. A Venezia da tempo sono al lavoro per proteggere la città. Sì al turismo, ma con logica e paletti.
Per stare sulla strettissima attualità, ad esempio il giorno di San Marco, patrono dell’ex Serenissima, per la prima volta, giovedì 25 aprile (e poi in altre ventotto date calendarizzate nel 2024), la città - prima al mondo - sarà ufficialmente accessibile, in giornata, solo su prenotazione e a pagamento. Una tassa di entrata per i turisti mordi e fuggi, cioè i visitatori giornalieri che vogliono farsi una semplice passeggiata lungo i canali.
A Capri chi scende dal traghetto, dall'1 aprile al 31 ottobre, paga per la prima volta 5 euro di tassa di sbarco (prima era fissata 2,50 euro). A Firenze invece da maggio inizia la sperimentazione dello scudo verde, una super Ztl che copre una superficie di circa 38 chilometri quadrati (66% del centro abitato). Si punta a ridurre le emissioni, ma grazie alle telecamere poste all’ingresso questa soluzione, secondo quanto trapela da Palazzo Vecchio ed è stato raccontato da Il Messaggero nelle scorse settimane, potrebbe essere utilizzata in futuro anche per tracciare i turisti giornalieri che arrivano in città.
Attenti poi a Roma che nel 2025 avrà il Giubileo, ricordando che l’estate la tassa di soggiorno è stata portata a dieci euro negli alberghi extralusso. Anche a Napoli le tariffe sono andate al rialzo nei mesi scorsi, come era già successo anche a Milano.