Divorzio, la crisi del settimo anno anticipa al quinto nell'era della velocità
Il 12% delle separazioni avviene entro i primi 5 anni di convivenza: ci si separa in media a 45 anni per le donne e a 48 per gli uomini
"Divorce Monday", il lunedì del divorzio è oggi: a gennaio il picco più elevato dell'anno di coppie che scoppiano. Intanto la "crisi del settimo anno" nell'era della velocità ha anticipato a cinque
E' il primo lunedì lavorativo dopo Capodanno a essere conosciuto su scala internazionale come "Divorce Monday", ossia il lunedì del divorzio, la data in cui la maggior parte delle coppie scoppia, dando inizio a quel percorso che "inevitabilmente" sembra avere come punto d'arrivo la separazione o il divorzio.
"A gennaio si arriva a registrare il picco più elevato dell’anno" sottolineano gli analisti di Incontri-ExtraConiugali.com. Nel corso del tempo si è assistito a un costante aumento delle separazioni e dei divorzi. Per quanto riguarda le fasce d'età interessate, queste differiscono di qualche anno in base al genere. Le donne si separano in media a 45 anni, gli uomini a 48 anni.
Sui matrimoni negli anni si è registrato, sottolinea Incontri-ExtraConiugali.com, un calo consistente della durata. Se fino a pochi decenni indietro l'istituto era un contratto senza scadenza, oggi i matrimoni durano mediamente 17 anni. "Ma è anche vero che il 12% delle separazioni avviene entro i primi 5 anni di convivenza" sottolinea Alex Fantini, fondatore del sito di incontri.
"Questo gennaio 2022 sarà anche il mese d’oro dell’infedeltà coniugale e molte coppie potranno trovare un aiuto per riuscire a salvare il loro rapporto. Per molti, infatti, la scappatella è solo una valvola di sfogo che sovente consente di salvare un matrimonio in crisi" spiega Fantini. "Ma non tutte le coppie possono salvarsi".
Ci si sposa, si forma una famiglia, si conquista la felicità. Poi però tutto cambia all’improvviso e senza neanche rendercene conto l’amore finisce. È uno schema che negli anni, secondo gli analisti di Incontri-ExtraConiugali.com, è sempre più ricorrente. Secondo i dati basati sugli iscritti al portale, attraverso il tradimento il 58% delle coppie riesce ad andare avanti.
In Italia, secondo le statistiche, sono soprattutto le donne (48%) —ma a volte anche gli uomini (22%)— a lasciarsi influenzare dalle persone che hanno intorno e che sovente “mormorano”, giudicano o addirittura condannano. "Ma la fine di un matrimonio non è un fallimento" sostiene il fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com.
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"Fallire —continua Fantini— è giocare ad essere la famiglia felice quando felici non si è. Fallire è manipolare o farsi manipolare dal partner e continuare a vivere una vita grigia. Fallire è credere che l’amore non esista. Fallire è fingere di amare o elemosinare l’amore da chi invece non ci ama più. Fallire è rimanere insieme per paura della solitudine o per timore del giudizio degli altri".