Giovanni Allevi, il 1º live post pandemia: "Musica alla massima espressività"

Parla il maestro Giovanni Allevi in tour a Lucerna con il suo "Kiss me again". L'intervista esclusiva di Affari

di Mirko Crocoli
Costume
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Dal 7 luglio al 25 agosto il Maestro Giovanni Allevi, compositore e pianista di fama internazionale, tra i più apprezzati artisti italiani all’estero, toccherà diverse tappe in occasione del suo nuovo tour: Lucerna, Sarzana, Arco, Cuneo, Tagliacozzo, Montalto di Castro, Diamante, Castelnuovo di Garfagnana, Lerici, Treviso, Pesaro. Dopo l’album Equilibrium per pianoforte e orchestra sinfonica e Hope per coro polifonico e orchestra, ritorna al suo strumento prediletto con un coinvolgente brano per Pianoforte Solo. KISS ME AGAIN, questo il titolo della composizione disponibile su tutte le piattaforme digitali. Un racconto avvolgente fatto di abbracci, baci e momenti di incertezza che tutti noi abbiamo condiviso e vissuto.

“Kiss me again”- ci spiega Giovanni Allevi - “segna il mio ritorno al pianoforte dopo un lungo periodo di riflessione. La ballad è un'esplosione lenta e leggera di positività. Spero possa regalare a tutti l'entusiasmo per un nuovo inizio, la voglia di ricominciare ad inseguire i propri sogni, senza darla vinta al destino. Avere finalmente la possibilità di eseguirla dal vivo nei prossimi concerti estivi è un'emozione travolgente, perché mi riporta al tormento, alle speranze e alla gioia liberatoria che tutti abbiamo attraversato e che stiamo ancora vivendo."

L’ascolto di KISS ME AGAIN ci accompagna lungo un percorso interiore, dal tormento iniziale al sollievo e alla luce. Si tratta del primo singolo di una raccolta più ampia di inediti per pianoforte solo che il compositore italiano ha creato durante questi tempi di grandi sconvolgimenti collettivi, interpretando le speranze dell'umanità, la voglia di vivere e respirare, il desiderio di un futuro radioso.

La composizione KISS ME AGAIN è accompagnata da un meraviglioso videoclip girato nella cornice magica dello stretto a Reggio Calabria, che vede la partecipazione straordinaria dei top dancers del Teatro alla Scala di Milano, Virna Toppi e Gioacchino Starace.

 

Oltre alla Musica, Giovanni Allevi si è dedicato con successo alla scrittura, pubblicando nell’ultimo anno il saggio filosofico REVOLUZIONE su innovazione, follia e cambiamento, e come autore e conduttore della innovativa serie televisiva ALLEVI IN THE JUNGLE (docuserie disponibile su RaiPlay), in cui il compositore incontra e dialoga con artisti e poeti di strada, alla ricerca del senso della vita. E' tutto da esplorare il nuovo sito. 

Giovanni Allevi, l'intervista esclusiva di Affari al maestro

D. Maestro, oltre vent’anni di attività, 16 album e un grande successo internazionale. Da Ascoli Piceno ai teatri di tutto il mondo. Ci racconta i primi passi?      

R. Il primo passo è stato da adolescente, quando, durante una lezione di pianoforte, osai modificare a mio piacimento il finale di una Sonata di Mozart. La mia insegnante, dopo lo sgomento iniziale, afferrò il pesante libro delle Sonate dal leggio e me lo tirò in testa! Questo episodio rocambolesco segna il mio esordio come compositore, e l'inizio di un rapporto burrascoso ed entusiasmante con il mondo accademico.

D. L’amore sconfinato per la musica la porta ai primi importanti successi, prima in Italia e poi a livello internazionale. Quale è stato il passaggio chiave? 

R. Il doppio sold out al Blue Note di New York nel lontano 6 marzo del 2005, ha segnato uno snodo nella mia carriera musicale. Ottenni quel concerto da solo, chiamando il tempio mondiale del jazz da una cabina telefonica di Harlem. Da allora so che tutto è possibile quando insegui il tuo sogno con passione bruciante.

D. Onorificenza a Vienna, premio Recanati Forever per la musica, Cavaliere al Merito della Repubblica, Magna Grecia Awards quale “musicista dell’anima”, Riccio d’Argento a Lamezia Terme, e poi Verona, il Giffoni Award e il prestigioso Premio America della Fondazione Italia Usa. Un asteroide intitolato dalla Nasa. Per un compositore/pianista cosa significa questo? Difficile sdoganare una musica meno “compresa” rispetto a quella di più ampia diffusione come (es) la pop o la rock?    

R. Questi riconoscimenti mi fanno intuire che forse qualcosa ho fatto per realizzare il mio disegno impossibile: scrivere una nuova musica colta che racconti le inquietudini e gli slanci del mondo di oggi, e non di due secoli fa. E’ un percorso completamente nuovo, che non può avvantaggiarsi delle strade battute da altri, è un gesto che può suscitare incomprensione ed opposizione, pur essendo necessario. E’ una via artistica che vale la pena di affrontare. 

D. Tra le tante esibizioni in giro per il mondo, dove ha lasciato un pezzo del suo cuore? Il Giappone si è follemente innamorato di lei. La cosa è reciproca?

R. Ero a Kagoshima, una importante città del sud del Giappone, a fare l’ultimo concerto di un tour. A metà dell’esibizione ho avuto un distacco di retina. Eppure per non interrompere il concerto, ho continuato a suonare compromettendo la mia vista in maniera permanente. Questo è il vero spirito del Giappone. Affrontare il proprio lavoro e la vita stessa, con una dedizione assoluta.

D. Sta per partire il nuovo tour estivo. Il 7 luglio a Lucerna nel prestigioso KKL. Dopo tanta esperienza l’emozione permane? E’ sempre la stessa sia prima di un lungo tour che prima di ogni concerto?  

R. Per il live di Lucerna, il primo dopo il blocco della mia attività, sono caduto in uno stato di concentrazione estrema. Sarò emozionantissimo, e a nulla servirà l’esperienza. Da settimane non faccio che ripassare mentalmente ogni singola nota del concerto, passeggiando nella natura o durante i lunghi momenti di insonnia. Voglio portare la mia musica verso la massima espressività possibile, per onorare la presenza del pubblico che, in uno dei luoghi di culto internazionali della musica classica, si stringerà attorno al mio pianoforte.

D. Come ha vissuto il lockdown derivante dalla Pandemia Covid-19? E’ stata dura per il comparto? Lei personalmente – pur nel silenzio degli studios – ha continuato a lavorare? E a livello intimo ci vuol raccontare qualche aneddoto? 

R. Ho approfittato per stare di più con la mia famiglia, per fare attività fisica e soprattutto per scrivere musica, gettando le basi delle attività future. In un momento di scoramento per l’incertezza sul futuro, ho deciso di accudire una pianta, una buganvillea che era nello sterrato davanti casa. Vederla germogliare di nuovo, fino a regalarmi una meravigliosa livrea fuxia, mi ha fatto intuire che ogni momento di crisi segna sempre il passaggio verso un mondo futuro più bello.

D. Parliamo ora di “Kiss me again”, uscito il 15 giugno. Ultimo singolo per solo Piano. Un titolo profondo ed emblematico. Come nasce l’idea e cosa vuol trasmettere al suo pubblico (e non solo)? 


R. In Kiss me again dialogano due melodie, una piana e definita, l’altra concitata che procede verso l’alto alla ricerca del culmine emotivo. La musica, in due punti sembra vacillare e sprofondare nell’angoscia, ma subito la luce torna ad indicare la strada. Con queste note voglio raccontare il risveglio dei corpi che tutti stiamo vivendo, dal torpore agli abbracci, dalla distanza imposta ad un tenero bacio romantico. Ora Kiss me again è anche un video, dove due primi ballerini del teatro alla Scala di Milano, hanno dato una forma visibile elle mie note.


D. “Kiss me again” e nuovo tour estivo. E’ presto ancora per parlare di progetti futuri?

R. E’ proprio questo il momento di immaginare e concepire progetti futuri, che siano arditi, avventati e luminosi. Lasciamo da parte il tenue buonsenso, e riversiamo nel mondo le nostre idee più splendenti. Questo è il tempo degli eroi!

D. Maestro Allevi. Una carriera entusiasmante, consolidata ai massimi livelli internazionali. Chi vuole ringraziare per tutto questo? C’è una (o più) persona/e in particolare che merita il suo riconoscimento? Ed inoltre, ha un sogno nel cassetto che vuole svelare ai lettori?


R. Devo dire un grazie enorme alle persone che mi sono vicine nella vita quotidiana, i miei famigliari. Il sogno è quello di riuscire ad abbandonare l’inquietudine, per osservare il mondo con lo sguardo incantato dei bambini.