Måneskin, chi è Fabrizio Ferraguzzo: il manager dietro le quinte del successo

Ex discografico in carica alla Sony Music Italy e direttore musicale di X Factor: chi è l'uomo che ha portato la band romana a diventare un fenomeno globale

di Marta Barbera
Costume
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Måneskin, fenomeno musicale del 2021: dalle strade di Roma al tetto d'Europa 

Dalle strade di Roma agli studi televisivi di X Factor. Dal palco dell'Ariston al tetto più alto d'Europa. La storia dei Måneskin non assomiglia tanto a una favola Disney dal finale felice già scritto quanto a una favola breve ma intensa, ricca di sudore, conquiste e nuove morali. Un'escalation di freschezza, trasgressione e anticonformismo che ha (già) segnato la cronaca della musica italiana e punta a scrivere nuove pagine di storia

Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan sbarcano nel 2017 sul palco di X Factor. Al talent show di Sky arrivano secondi dietro Licitra. Dopo la mancata vittoria, esce il primo album "Il ballo della vita" che porta la rock band romana in giro per l'Europa, tra "piogge" di platino e nuovi successi. 

La corsa continua, destinazione Sanremo: al Festival della musica italiana lanciano il singolo "Zitti e buoni". L'intuizione giusta di un pezzo ricamato su misura li porta dritti alla vittoria, spaccando letteralmente sia critica che pubblico. 

Prossimo viaggio è fuori confine: a Rotterdam vincono l'Eurovision, prestigioso Festival internazionale della musica. New York Times, El País, Le Monde e il The Guardian: tutti i media parlano dei Måneskin  e dell'Italia, che dopo le notti magiche di luglio, per la seconda volta, sale sul tetto più alto d'Europa.

Il successo divampa. Gli incontri fuori confine anche. "Parla, la gente purtroppo parla. Non sa di che cosa parla. Tu portami dove sto a galla. Che qui mi manca l'aria", canta il pubblico in loop.

Måneskin corrono e non inciampano, cavalcano l'onda del successo senza farsi travolgere. Grazie a un gioco d'incastri, scelte giuste, momenti azzeccati, un mix di abilità e intuizioni, soprattutto di chi sta dietro le quinte e fa il gioco più sporco lontano dai riflettori.

Gran parte del merito, mano e mente della gestione del successo, va quindi a Fabrizio Ferraguzzo: ex discografico in carica alla Sony Music Italy e direttore musicale di X Factor, produttore degli inizi del gruppo che ha accompagnato i quattro romani fin dagli esordi, e da questo luglio anche loro manager. Un personaggio che completa il puzzle. L'incastro finale perfetto. Come spiega il sito online Mowmag.com si tratta di un'artista ben noto agli addetti ai lavori, ma un po' outsider: sfuggente e riservato per natura, che vive lontano da schermi, riflettori e notifiche. 

(Segue chi è Fabrizio Ferraguzzo, la mente del successo globale dei Måneskin...) 

Fabrizio Ferraguzzo, la mente del successo globale dei Måneskin

Quasi 11mila follower su Instagram, un migliaio su Twitter e qualche post su Facebook: Fabrizio Ferraguzzo, artista, produttore e discografico, non ama particolarmente narrare la sua vita e il suo lavoro attraverso i social, sottolinea Mowmag.com. Anzi, tutto il contrario. Filtra la sua musica tramite gli artisti che rappresenta: fa parlare le note e gli accordi, non i post. Un profilo quasi anomalo, per i tempi che corrono, che riflette per bene il suo passato un po' da outsider, che l'ha portato da Roma a Milano, alla ricerca del grande sogno artistico

Nato e cresciuto a Roma, Fabrizio Ferraguzzo già da bambino coltiva una passione smisurata per la musica.  Alla soglia dei 30 anni, riporta il sito online Mowmag.com, lascia la famiglia e vola a Milano, dove tenta di inseguire la fortuna. Gli inizi, continua Mowmag.com, non sono per niente semplici: la capitale della moda, si sa, è luogo di opportunità ma anche di compromessi e fatiche. Qui, l'incontro con Pico Cibelli della Sony Music Italy segna la sua svolta personale. Il discografico è il primo a credere nelle sue capacità: se lo porta alla Sony e qui con l'avvallo della casa discografica Ferraguzzo firma i primi contratti.

Nell'arco di pochi anni, dalla maison Sony produce alcuni degli artisti rivelazione della recente scena musicale italiana. Nel 2019 lavora insieme a Achille Lauro sul disco "1969", nel 2020 è la volta dei Pinguini Tattici Nucleari. Finchè nel 2021 arrivano i Måneskin. Nel post Eurovision la rock band romana si affida a Ferraguzzo anche col management, dopo una difficile separazione da Marta Donà. Dopo quattro anni di collaborazione, in un’escalation di successi e lavoro mirato che li ha portati in vetta, il 4 giugno i Måneskin hanno infatti ufficialmente abbandonato LaTarma Management.

Da Instagram il commento di Marta Donà era quasi incredulo: “Abbiamo trascorso quattro anni indimenticabili pieni di sogni da esaudire e di progetti realizzati. Io vi ho portato fino a qui. Da adesso in poi avete deciso di proseguire senza di me. Ho il cuore spezzato ma vi auguro il meglio dalla vita ragazzi”.

Nelle nuove vesti, il neonato manager Fabrizio Ferragguzzo, già talent scout dei Måneskin, chiude diversi contratti importanti e plurimilionari: da Iggy Pop al Circo Massimo, passando per il tour europeo sold out in poche ore, fino a Jimmy Fallon e il preshow dei Rolling Stones

Intanto, Fabrizio Ferragguzzo ha lasciato la direzione musicale di X Factor così come il suo ruolo operativo all'interno della Sony Music Italy. Clemente Zard e Simon Cowell, ex manager degli One Direction, erano i nomi più discussi per il nuovo ruolo da manager.

Nessuno aveva tirato in ballo Ferraguzzo che invece, a distanza di tempo, non ha smesso di seguire e promuovere la band neanche per un attimo, ritwittando da mesi ogni loro record. Se Marta Donà ha portato i Måneskin fin qui, ora spetta a Ferraguzzo spingerli oltre. Realizzando così due sogni in uno: il suo e quello della rock band. 

(Segue la storia del successo della rock band romana...) 

Måneskin, la storia di successo della rock band romana 

La storia dei Måneskin prende il via nel 2017 con la partecipazione all'undicesima edizione del talent show musicale di Sky X Factor. Qui, Damiano, Victoria, Thomas e Ethan si fanno conoscere al grande pubblico per il loro talento e per la loro innata spontaneità e umiltà. Sotto la guida del giudice Manuel Agnelli conquistano il secondo posto. Da qui, seguono diversi successi come "Morirò da re" e "Torna a casa". 

Nel 2021 i "chiaro di luna", significato danese della parola Måneskin, sbarcano sul palco dell'Ariston e vincono il Festival di Sanremo. Stringono così tra le mani il premio più ambito, frutto della somma dei voti del pubblico, della giuria demoscopica, di quella della sala stampa e di quella dei componenti dell'orchestra.

Con il brano "Zitti e buoni", manifesto di una nuova generazione, Damiano David al microfono, Victoria De Angelis al basso, Thomas Raggi alla chitarra ed Ethan Torchio alla batteria si portano a casa così l'edizione più difficile della storia del Festival, la prima senza il pubblico, penalizzata dall'ombra del Covid-19.

Ma non solo Ariston. Il 2021 dei Måneskin è esplosivo anche fuori casa. In autunno dominano l'Eurovision Song Contest, posizionandosi al primo posto e riportando dopo 31 anni il premio in Italia. Prima di loro c'erano riusciti solo Gigliola Cinquetti nel 1964 e Toto Cutugno nel 1990. "Rock'n'roll never die", il rock and roll non morirà mai, dice Damiano dopo la vittoria di Rotterdam. 

L'ultimo record lo polverizzano a novembre agli Mtv Ema Awards 2021, quando, dal palco del Papp László di Budapast, ricevono il premio per la categoria Best Rock, battendo avversari come Coldplay, Imagine Dragons e Killers. È la prima volta che una band italiana si porta a casa questo riconoscimento.

"Ringraziamo i nostri fan e chi ci supporta nel nostro lavoro. Ma vorrei anche dire a quanti ci dicevano che non ce l'avremmo mai fatta a sfondare nella musica che, beh, vi sbagliavate", chiosa Damiano dal palco degli Mtv Ema, dando una stoccata ai cari haters. Perchè si sa haters gonna hate. Mentre l'amore che si trasmette e ricevere è la giusta medicina, la reale ricompensa.