Sanremo, Rai verso il ricorso: il piano B di Viale Mazzini per un festival itinerante
Un Festival itinerante non sarebbe quindi un’utopia, come già dimostrato dall’Eurovision Song Contest a Torino
Sanremo on the Road: il piano B della Rai per un Festival itinerante
La Rai si prepara a fare ricorso al Consiglio di Stato dopo la sentenza del TAR Liguria che impone al Comune di Sanremo di mettere a gara l’uso del marchio "Festival della canzone italiana" a partire dal 2026. Nonostante consideri questa decisione un'“azione di disturbo”, l’azienda non ha intenzione di rinunciare al Festival. "Chi si metterebbe a costruire da zero un Festival?", è il commento che circola tra i vertici Rai. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la tv pubblica ha una macchina già perfettamente rodata, con mesi di preparazione e battage pubblicitario prima dell’evento. Se il ricorso non dovesse andare a buon fine, la Rai parteciperà comunque al bando, con la speranza che il Comune possa ritagliarlo su misura, magari richiedendo una certa esperienza nell’organizzazione di eventi.
Se la Rai perdesse il marchio, comunque, il Festival potrebbe essere organizzato ovunque, sfruttando strutture più moderne e magari con il sostegno di enti locali disposti a finanziare l’evento, piuttosto che farlo pagare alla tv pubblica. Un Festival itinerante non sarebbe quindi un’utopia, come già dimostrato dall’Eurovision Song Contest a Torino.
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Nel frattempo, a Viale Mazzini ci sono altre questioni da affrontare, come la nomina del nuovo direttore del Tg3, prevista per il consiglio di amministrazione del 19 dicembre. E nel 2025, si deciderà sulla nomina di Stefano Coletta alla direzione dei palinsesti, che dovrà passare attraverso una modifica statutaria. Mentre il destino del Festival è appeso a un filo, la Rai deve fare i conti con più fronti aperti, tra sfide legali e scelte interne cruciali.