Covid, il mondo ancora in allarme per il mega focolaio cinese
35 milioni di contagi al giorno.Governo italiano primo a chiedere il tampone ai cinesi
Covid, la paura dalla Cina
Dopo tre anni di pandemia il pianeta guarda ancora una volta alla Cina con paura. Una politica autoritaria per Covid zero, vaccini inadeguati e popolazione a rischio poco vaccinata sono i tre grandi motivi che la maggior parte degli esperti indicano come causa di questa nuova esplosione di casi( circa 35 milioni al giorno). Tutti i paesi si chiedono come questo nuovo gigantesco focolaio possa influenzare nuovamente il mondo. La strategia autoritaria del governo cinese è stata un disastro: dal blocco dei lavoratori di una fabbrica per un solo caso, al “liberi tutti” dopo le proteste della popolazione stanca e poco immunizzata. All'inizio della pandemia il governo ha reagito attaccando che avvertivano del pericolo imminente. I molti contagi presuppongono molte più mutazioni e nuove varianti (per il momento più deboli)con un effetto a cascata fuori dalla Cina.
Covid, virus più debole ma maggiore circolazione
La debolezza delle nuove varianti porta però con sé un dato di fatto preciso: la gente infettata con forme lievi circola liberamente e diffonde maggiorente il virus.I n ogni caso la variante omicron odierna causa casi meno gravi rispetto all'alfa o beta. Alcuni virus, come quelli del vaiolo o del morbillo, non si allentano nel tempo e questo permette ai vaccini di mantenere un effetto per molti anni. I Coronavirus, invece, come pure quelli dell'influenza, sono RNA, e mutano molto di più. Fortunatamente abbiamo i vaccini che ci difendono dalle prime forme del virus e anche contro quelle recenti, come le nuove forme di omicron. La protezione contro le malattie gravi dalle prime dosi diminuisce nel tempo, soprattutto tra gli anziani e le persone con un sistema immunitario indebolito. Ecco perché queste nuove dosi di rinforzo sono così necessarie. Buona cosa ha fatto il Governo italiano, il primo in assoluto, a richiedere una PCR negativa ai viaggiatori provenienti dalla Cina. Ma il Long Covid, con i suoi effetti prolungati nel 20% degli ex pazienti, rappresenta una sfida gigantesca che i paesi dovranno affrontare insieme alla nuova ondata cinese.