Covid, il mondo ancora in allarme per il mega focolaio cinese

35 milioni di contagi al giorno.Governo italiano primo a chiedere il tampone ai cinesi

di Daniele Rosa
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Covid,  la paura dalla Cina

Dopo tre anni di pandemia il pianeta guarda ancora una volta alla Cina con paura. Una politica autoritaria per Covid zero, vaccini inadeguati e popolazione a rischio poco vaccinata sono i tre grandi motivi che la maggior parte degli esperti indicano come causa di questa nuova esplosione di casi( circa 35 milioni al giorno). Tutti i paesi si chiedono come questo nuovo gigantesco focolaio possa influenzare nuovamente il mondo. La strategia autoritaria del governo cinese è stata un disastro: dal blocco dei lavoratori di una fabbrica per un solo caso, al “liberi tutti” dopo le proteste della popolazione stanca e poco immunizzata. All'inizio della pandemia il governo ha reagito attaccando che avvertivano del pericolo imminente. I molti contagi presuppongono molte più mutazioni e nuove varianti (per il momento più deboli)con un effetto a cascata fuori dalla Cina.

Covid, virus più debole ma maggiore circolazione

La debolezza delle nuove varianti porta però con sé un dato di fatto preciso: la gente infettata con forme lievi circola liberamente e diffonde maggiorente il virus.I n ogni caso la variante omicron odierna causa casi meno gravi rispetto all'alfa o beta. Alcuni virus, come quelli del vaiolo o del morbillo, non si allentano nel tempo e questo permette ai vaccini di mantenere un effetto per molti anni. I Coronavirus, invece, come pure quelli dell'influenza, sono RNA, e mutano molto di più. Fortunatamente abbiamo i vaccini che ci difendono dalle prime forme del virus e anche contro quelle recenti, come le nuove forme di omicron. La protezione contro le malattie gravi dalle prime dosi diminuisce nel tempo, soprattutto tra gli anziani e le persone con un sistema immunitario indebolito. Ecco perché queste nuove dosi di rinforzo sono così necessarie. Buona cosa ha fatto il Governo italiano, il primo in assoluto, a richiedere una PCR negativa ai viaggiatori provenienti dalla Cina. Ma il Long Covid, con i suoi effetti prolungati nel 20% degli ex pazienti,  rappresenta una sfida gigantesca che i paesi dovranno affrontare insieme alla nuova ondata cinese.

 

 

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