Abusò del nipote: Papa Francesco destituisce vescovo dallo stato clericale

L'ufficialità in un'udienza privata. L'uomo, tornato laico, non era stato condannato in sede civile a causa della prescrizione

Di Redazione Cronache
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Abusò del nipote: Papa Francesco dimette vescovo belga dallo stato clericale

Giovedì 21 marzo si è concluso con le dimissioni dallo stato clericale il caso, lungo decenni, del vescovo belga Roger Vangheluwe, colpevole di abusi sessuali sul nipote minorenne. La confermata è stata data dal Santo Padre attraverso una nota. Il prelato è quindi tornato laico.

Roger Vangheluwe si era dimesso dalla guida della Diocesi nell’aprile 2010, dopo essere stato accusato di abusi in passato. Lui stesso aveva ammesso, in particolare, di aver commesso violenza sessuale sul nipote. I reati a lui imputati erano tuttavia caduti in prescrizione. Nel corso degli ultimi mesi erano però emersi “nuovi elementi gravi” riguardanti la vicenda, “riportati al Dicastero per la Dottrina della Fede, rendendo necessaria un riesame del caso”.

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In seguito a una nuova indagine, il Dicastero ha deciso di ascoltare la difesa del prelato. Una volta esaminata, l’8 marzo 2024, la Dottrina della Fede “ha presentato la documentazione al Santo Padre, proponendo la dimissione dallo stato clericale, in conformità all’articolo 26 delle norme Sacramentorum sanctitatis tutela”. Ovvero il motu proprio di Giovanni Paolo II del 2001 sui “delitti più gravi” riservati all’allora Congregazione per la Dottrina della Fede, aggiornato nel 2010 da Benedetto XVI e poi nel 2021 da Francesco.

Durante l’udienza concessa al cardinale Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, l’11 marzo Papa Francesco ha accettato la richiesta, ordinando che la pena proposta fosse imposta. A confermarlo è stato lo stesso Papa Francesco, attraverso una nota della Nunziatura a Bruxelles diramata il 21 marzo. Il Pontefice ha ribadito inoltre la sua vicinanza alle vittime di abusi e il suo impegno “affinché questo flagello sia sradicato dalla Chiesa”. La comunicazione a Roger Vangheluwe era stata notificata il giorno prima, mercoledì 20 marzo. L’ex vescovo, prendendo atto della decisione, ha chiesto di poter risiedere in un luogo di ritiro, senza più alcun contatto con il mondo esterno, al fine di dedicarsi alla preghiera e alla penitenza.

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