Aids, nuovo farmaco pre-contagio: protegge nel 100% dei casi. I risultati della ricerca

Lo studio è stato condotto su più di 2mila donne africane. Gli scienziati vogliono più prove e la certezza che funzioni: potrebbe porre fine a questa epidemia

Di Redazione Cronache
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Farmaco contro l'Hiv, la ricerca di una scienziata su più di 2mila donne africane. La medica funziona nel 100% dei casi, ma il mondo della ricerca vuole più certezze

I test condotti in Africa su di una profilassi pre-esposizione (PrEP) contro l'HIV ha avuto un 100 per cento di successo. Questo risultato è stato presentato dalla ricercatrice sudafricana Linda-Gail Bekker alla conferenza Aids 2024, secondo quanto riportato dalla rivista Science. La Bekker ha spiegato al pubblico che tra le oltre 2000 donne africane che avevano ricevuto un'iniezione semestrale del farmaco antivirale lenacapavir come profilassi pre-esposizione (PrEP), nessuna ha contratto l'HIV. Alcuni vedono il risultato come un punto di svolta. Come Chris Beyrer, epidemiologo che dirige il Duke Global Health Institute: "Immaginate se aveste un vaccino efficace al 100 per cento nelle donne cisgender e aveste bisogno di un richiamo ogni 6 mesi. Direste, 'Ecco fatto, finalmente abbiamo uno strumento che può porre fine a questa epidemia'".

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Il produttore del farmaco, l'azienda Gilead Sciences, aveva presentato i principali risultati della sperimentazione in un comunicato stampa di giugno, ma alcuni ricercatori avevano riservato il loro giudizio fino a quando non avessero visto maggiori dettagli, ad esempio sugli effetti collaterali e sulla metodologia dello studio. I risultati completi, descritti da Bekker e pubblicati anche sul The New England of Journal of Medicine, "erano migliori di quanto chiunque avesse sperato", afferma Vincent Kioi, ricercatore di vaccini Iavi con sede a Nairobi. Gli scienziati vogliono ancora sapere se i risultati di un secondo studio di efficacia negli Stati Uniti e in altri sei Paesi, su uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, siano altrettanto promettenti. I dati relativi a questo sono attesi per la fine di quest'anno o l'inizio del 2025.

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Non è chiaro quanto velocemente il farmaco potrà essere approvato dagli enti regolatori e prodotto, quanto costerà, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, e quanto velocemente il virus svilupperà resistenza. In ogni caso, i risultati forniscono la speranza in un momento cruciale. Le nuove infezioni da HIV sono scese da oltre 2 milioni a livello globale nel 2010 a 1,3 milioni l'anno scorso. Ma un rapporto pubblicato la scorsa settimana dal Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'Hiv/Aids (Unaids) mostra che i progressi si sono bloccati e il mondo sembra destinato a mancare l'obiettivo di appena 370.000 infezioni entro il 2025.

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