Alex Marangon, l'autopsia: "Caduta incompatibile con le ferite. E' omicidio"

La vittima non presenta lesioni agli arti e al collo. La Procura: "E' stato un omicidio, non una caduta"

Di Redazione Cronache
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Alex Marangon, l'autopsia: "Caduta incompatibile con le ferite. E' omicidio"

Sulla morte di Alex Marangon, il barista 26enne di Marcon (Venezia) scomparso il 30 giugno e il cui corpo è stato trovato sul greto del Piave il 2 luglio, sono aperte ancora tutte le ipotesi. L'autopsia, però, tenderebbe a escludere la caduta dall'alto. Per considerare valida l'ipotesi del decesso da precipitazione, scrivono i medici legali, bisognerebbe spiegare in primis perché la vittima non ha lesioni agli arti superiori, a quelli inferiori e al collo, soprattutto dopo aver urtato la testa in caduta così violentemente da provocarne lo sfondamento. Ci sarebbe poi da spiegare perché un corpo che cade da un superficie rialzata istintivamente non pone le mani in avanti, dal momento che non c'è alcuna lesione sul palmo delle mani e ai polsi.

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Caso Alex Marangon, Procura: "Omicidio, non caduta"

 Per avere un quadro ancora più fedele sul caso è comunque fondamentale attendere il risultato delle indagini tossicologiche. Quanto all'incidente, i carabinieri del nucleo investigativo di Treviso e della sezione scientifica hanno fatto un sopralluogo all'abbazia e lo stesso procuratore Marco Martani ha ribadito che "si tratta di un omicidio, non di una caduta. Quel tipo di lesioni alla testa le riscontriamo solitamente solo negli incidenti stradali". Al termine delle verifiche, gli investigatori hanno mostrato un cauto ottimismo, riferito probabilmente alle modalità di ricostruzione del luogo in cui la vittima è stata gettata nel Piave. "Abbiamo fatto un grosso passo avanti", hanno infatti affermato.