Emergenza violenza sui mezzi, un capotreno: "Mi hanno spezzato le dita. A un mio collega hanno versato in faccia lo yogurt"
Il controllore aggredito: "Ci diamo l'allerta via chat tra colleghi sui regionali. Ma sputi e insulti purtroppo sono diventati la normalità. Basta!"
Lo sfogo di un capotreno: "La situazione è diventata insostenibile"
La situazione sui treni soprattutto regionali è diventata davvero insostenibile per i controllori che chiedono ai passeggeri di mostrare il biglietto. "Io lavoro sui regionali - si sfoga a Il Corriere della Sera un capotreno - e ho subito due aggressioni: una poche settimane fa e un'altra nel 2021. In quella recente ho rimediato fratture a due dita, l’altra volta mi aggredirono a pugni in tre, parai un paio di colpi ma qualcuno lo presi. E finii in ospedale. Dopo la prima aggressione ho fatto fatica a riprendere servizio, è stata dura. Più che paura provo qualcosa che non so definire esattamente: fra lo scoramento e la triste consapevolezza che il mondo va così, al di là e al di fuori del treno. E comunque gli episodi che accadono o che vedi accadere poi te li porti appresso a lungo".
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"Io credo - prosegue Il Corriere - che sul treno viaggi lo specchio della società che si trova fuori dal treno. Io carico medici, imprenditori, clochard, drogati... La soluzione al problema è da cercare fuori e in alto. È un problema sociale, non di treno. Ovviamente molto dipende dal tipo di passeggeri che la linea serve. Ho un collega - prosegue il capotreno - che fra sputi, schiaffi, spintoni e barattolo di yogurt lanciato in testa è stato aggredito quattro volte quest’anno. Un altro amico capotreno un paio d’anni fa si prese un pugno in faccia. Ho parlato l’altra sera con quel ragazzo a cui hanno rotto il polso... Fra noi, alla fine, ci sentiamo, ci scambiamo informazioni via chat su quel che accade, sui rischi, sulle situazioni da tenere d’occhio".