Corruzione, arrestato il figlio dell'ex ministro Visco. Sentito Mattarella jr
Corruzione e traffico d’influenze le accuse contro Gabriele Visco
Corruzione, arrestato Gabriele Visco: sentito come persona informata sui fatti anche il nipote del presidente Mattarella
L’inchiesta della procura di Roma che vede indagato Gabriele Visco, ex dirigente di Invitalia e figlio dell’ex viceministro Vincenzo Visco, accusato di traffico di influenze e corruzione, va avanti da mesi. Sono già stati portati a termine diversi interrogatori. E tra coloro che sono stati sentiti come persone informate sui fatti ci sono anche nomi importanti. Tra questi pure Bernardo Mattarella.
Il manager, nipote del presidente della Repubblica, è completamento estraneo all’inchiesta. Nelle scorse settimane è stato sentito per il suo ruolo di amministratore delegato di Invitalia: ai magistrati capitolini ha dunque spiegato i meccanismi interni all’agenzia controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
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Corruzione, arrestato a Roma Gabriele Visco: il figlio dell’ex ministro ai domiciliari
C’è anche Gabriele Visco, figlio dell’ex ministro delle Finanze, tra le quattro persone arrestate dai finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma. Su delega della Procura della Capitale gli uomini delle Fiamme gialle hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di tre persone oltre a Visco: l’avvocato Luca Leone di Roma e gli imprenditori Pierluigi Fioretti, ex consigliere comunale di Alleanza Nazionale in Campidoglio, e il costruttore Claudio Favellato di Isernia, attivo nel campo della costruziione di reti idriche, strade e sistemazioni idrauliche. Ordinato anche un sequestro preventivo, pure “per equivalente”, per un ammontare di 230mila euro. Le accuse contestate a vario titolo sono di corruzione e traffico di influenze.
L’appalto da 4 milioni – La procura guidata da Francesco Lo Voi ha diffuso un comunicato in cui non compaiono i nomi degli indagati, come previsto dal decreto sulla presunzione d’innocenza varato dall’ex guardasigilli Marta Cartabia. “L’indagine ha consentito di ipotizzare – si spiega in una nota della procura – un sistema di relazioni illecite diffuso e consolidato nel quale un ex dirigente pubblico, con la mediazione di un imprenditore romano, avrebbe favorito, a fronte di denaro e di altre utilità, l’aggiudicazione di un bando di gara di oltre quattro milione di euro a una società riconducibile a un costruttore e tentato di agevolare l’assunzione presso una partecipata pubblica di una persona vicina a quest’ultimo”. Per questa vicenda la procura contesta a Visco il reato di traffico d’influenze e indaga sui due imprenditori: Favellato come presunto beneficiario finale, mentre Fioretti come intermediario. Cresciuto nel Fronte della Gioventù e poi passato in An, Fioretti è stato consigliere comunale in quota La Destra – il partito meteora fondato dall’ex ministro Francesco Storace – e fu delegato della giunta di Gianni Alemanno per i piani di edilizia economica e popolare.
L’ipotesi di corruzione, invece, è legata a un’altra vicenda emera dall’indagine: il figlio dell’ex ministro, infatti, è accusato aver affidato un incarico di consulenza, per un importo di 230mila euro, presso l’ente in cui era impiegato all’avvocato Leone, che conosceva in precedenza. In campio Visco junior è accusato di aver ottenuto la retrocessione di parte dei compensi fatturati dal legale per prestazioni in realtà mai effettuate.
Corruzione: Gabriele Visco intercettato, riscuotero' crediti..
"Poi per carita', mo riscuotero' tutti i crediti che c'ho da riscuotere in giro per carita'... quello e' il minimo". E' quanto afferma Gabriele Visco in una intercettazione citata nell'ordinanza cautelare commentando il suo licenziamento da Invitalia. Per il gip questa frase rappresenta un "riscontro della solidita' e redditivita' delle sue relazioni su cui potra' continuare a contare nonostante il licenziamento. Inoltre e' sempre Visco che, subito dopo il suo licenziamento, si preoccupa di salvaguardare l'avvocato Leone (anch'egli arrestato ndr) affinche' possa proseguire il suo rapporto da consulente con Invitalia nonostante l'inconsistenza delle sue prestazioni professionali asserendo che Leone e' per lui fondamentale per una serie di relazioni che, evidentemente, ha tutta l'intenzione di mantenersi buone".
Corruzione: gip Roma, indagati pronti a ogni compromesso
"Neppure il licenziamento di Visco da Invitalia avvenuto il 12 aprile 2023 mina la sua capacita' di proseguire nelle attivita' illecite cosi' come esso non mina quella degli altri in quanto cio' che hanno fatto emergere le risultanze investigative e' che l'aggiramento delle regole per il perseguimento dei propri obiettivi di interesse economico o comunque privato costituisce un vero e proprio modus operandi di tutti gli indagati, disponibili ad ogni forma di compromesso". Lo scrive il gip di Roma Maria Gaspari nell'ordinanza cautelare di 67 pagine a carico di quattro persone, tra cui Gabriele Visco, in un procedimento in cui si ipotizzano i reati di corruzione e traffico di influenze illecito. Il gip aggiunge che "nessuno di loro ha mai mostrato infatti alcuna remora nell'avanzare richieste di natura illecita o nell'ottenere remunerazioni e compensi non dovuti, dunque appare evidente che e' proprio quello il loro modo di operare, caratterizzato dalla completa noncuranza degli interessi pubblici violati". Sotto il profilo delle esigenze cautelari, si legge ancora, "sussiste un pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato da parte di tutti gli indagati nei cui confronti il pm ha avanzato la richiesta di misura cautelare". Viene evidenziato un "sistema di relazioni illecite diffuso in cui Visco, in veste di mediatore qualificato o in veste di corrotto, da una parte e i privati, imprenditori e consulente, dall'altra si muovono con assoluta disinvoltura a conferma che la relazione illecita e' consolidata da tempo, alimentata dalle posizioni di prestigio o comunque di rilievo che ciascuno dei protagonisti riveste nel proprio campo, tanto da ritenersi reciprocamente necessari per il conseguimento dei rispettivi interessi privati".
Chi è Gabriele Visco
Nato nel 1972, un passato in Telecom, figlio di Vincenzo Visco, che fu ministro nei governi di Carlo Azeglio Ciampi e Giuliano Amato e viceministro con Romano Prodi e Massimo D’Alema, il manager arrestato era finito al centro degli onori della cronaca nel 2007, quando era diventato prima consulente e poi dirigente di Sviluppo Italia, la società che si occupa di attrazione di investimenti e sviluppo d’impresa. A provocare polemiche il fatto che la spa è controllata dal dicastero di via XX Settembre, dove all’epoca Visco senior occupava la poltrona di viceministro.
LA POSIZIONE DI INVITALIA
“Con riferimento alle vicende che chiamano in causa un ex dipendente, Invitalia precisa di aver cessato ogni rapporto di lavoro con il signor Gabriele Visco a inizio 2023. L’Agenzia è a disposizione delle autorità inquirenti per fornire tutte le informazioni e i documenti necessari e valuterà ogni possibile azione al fine di tutelare la propria posizione come parte lesa”.