Arriva bonus benzina: 200 € solo per lavoratori dipendenti. La discriminazione

Bonus benzina ma solo per lavoratori garantiti. Niente per tutti gli altri. E 5 mln di lavoratori autonomi esclusi come sempre. Il governo favorisce chi li vota

di Antonio Amorosi
Cronache
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Bonus benzina di 200 € ma solo per i lavoratori dipendenti. Perché? Gli altri italiani non fanno benzina?

I lavoratori autonomi vanno uccisi, è chiaro. Secondo la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro a dicembre 2021 i lavoratori autonomi sono diventati 4 milioni 940.000. Erano più di 5 milioni e mezzo poco tempo prima (la perdita maggiore tra le donne: -131.000). E’ la popolazione che lavora sodo ma senza garanzie che negli altri Paesi d’Europa ha invece redditi più alti della media e quindi è normale si paghi tutto. Ma qui in Italia, dove il mercato del lavoro va alla rovescia, è bloccato a costi da record per le imprese, sono i cosiddetti precari a vita, spesso con stipendi bassi o non sufficienti a mettere su famiglia o radici.

Loro non esistono mai, neanche quando nei casi di emergenza arrivano gli aiuti dello Stato. Come accade oggi. In queste ore l'Agenzia delle Entrate ha messo fuori la guida per spiegare come il governo ha deciso di erogare un Bonus, quello benzina, di 200 euro, vista la speculazione massiva caduta sul costo carburanti. I prezzi alle stelle condizioni le vite della stragrande maggioranza degli italiani.

Il governo ha deciso che il Bonus benzina può essere concesso dalle aziende del settore privato ai propri lavoratori e il costo del Bonus è interamente deducibile per l’impresa. I datori di lavoro che possono usufruirne sono i privati, non gli enti pubblici, ma i lavoratori che ne possono usufruirne sono solo i lavoratori dipendenti. Avete capito bene: solo i lavoratori dipendenti! E perché? Un mistero. Gli altri italiani non fanno benzina?

E che senso ha non aiutare i più precari di tutti, i lavoratori autonomi? E a che serve un piano del genere? Continueremo ad avere milioni di persone sul lastrico e che non hanno ricevuto alcun aiuto. La Cgia di Mestre ha spiegato che anche il costo più alto della pandemia ha colpito sempre i lavoratori autonomi. Tra febbraio 2020, mese che precede l'avvento della crisi pandemica, e giugno del 2021, l'Italia ha perso 470.000 occupati, 378.000 (oltre l'80% del totale) sono proprio lavoratori autonomi.

I lavoratori senza garanzia se lo prendono “in quel posto”, come sempre. L'Italia è il Paese europeo con il più alto numero di occupati in proprio. Tra i 25 e i 34 anni il 16,3% svolge un lavoro autonomo contro una media UE del 9,4%. Questo perché, come dicevano, fondamentalmente il mercato del lavoro è bloccato.

Rientra nella definizione di “bonus carburante” anche l’erogazione di buoni per la ricarica di veicoli elettrici. Ma se va forte l’ideologia dell’elettrico, anche se non si comprende ascoltando le parole del governo il perché i condizionatori di casa vadano spenti e le auto elettriche ricaricate, l’intervento governativo (che resta ben poca cosa comunque) sembra indirizzato.

O almeno il dubbio ci assale, sapendo che numerose ricerche sul voto in Italia hanno dimostrato una costante nel tempo: i lavoratori dipendenti votano sempre chi sta al governo, principalmente la sinistra ma in generale chiunque tenga le redini del potere (vedi anche l’interessante lavoro di Marco Maraffi, “Le basi sociali del voto 2018: tra continuità e cambiamento”). Il costo dell’energia resta inaccessibile, l’inflazione cresce come mai negli ultimi 40 anni, la speculazione è diventata un modus operandi per gonfiare tutti i prezzi, anche in settori in cui non ce ne è motivo eppure nulla cambia.

Spiegavano gli artigiani della Cgia di Mestre nel 2021: "Se le crisi aziendali della Gkn, di Whirpool, della Logista Italia, della Gianetti Ruote, sono state giustamente poste all'attenzione dell'opinione pubblica da parte dei media, poco interesse o quasi nessuna attenzione, invece hanno provocato le centinaia di migliaia di piccolissime attività che, nel silenzio più totale, hanno chiuso definitivamente la saracinesca. Drammi che nessuno ha potuto raccontare, vite lavorative spezzate che, pare, non abbiano alcuna dignità, nemmeno quella di essere raccontata". Figuriamoci quindi oggi.

“Se otto persone su dieci che hanno perso il lavoro in questo drammatico periodo storico appartengono al cosiddetto popolo delle partite Iva”, raccontavano prima del costo dell’energia alle stelle, “non si capisce come mai non sia ancora emerso nel Paese una particolare attenzione in grado di coinvolgere l’opinione pubblica e la politica su questo dramma sociale ed economico. Per sopravvivere i lavoratori autonomi che devono fare? Andare a rubare?