Baby prostitute per clienti vip: "Doppio rapporto, poi si divide". Maxi-blitz

Il giro di escort gestito da altre donne, dieci arresti. Le mamme di due ragazze si fingono detective e smascherano il giro. I reclutamenti nelle scuole

Di Redazione Cronache
Baby escort Bari
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Bari, presa la banda che faceva prostituire ragazzine minorenni. Le mamme detective decisive

A Bari è stata sgominata una banda che faceva prostituire delle ragazzine. La maxi-retata ha portato all'arresto di dieci persone. A smascherare la "Squadra" come si faceva chiamare il gruppo criminale composto da sole donne sono state due mamme. Insospettite dal comportamento delle figlie si sono improvvisate detective. I sospetti - riporta Il Messaggero - sono nati quando hanno notato nelle sedicenni un cambiamento dell’umore e delle abitudini: oltre a rincasare tardi, avevano "iniziato a comportarsi in modo decisamente eccentrico. Tornavano tardi e avevano brutti amici". Preoccupate, le mamme hanno quindi iniziato a frugare nelle borse e nei cellulari delle figlie. Dalle foto allegate alle chat hanno scoperto che presumibilmente avevano degli incontri sessuali a pagamento con degli adulti. Ora una delle ragazze ha deciso di raccontare ogni dettaglio.

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"Tutto è iniziato dopo l’estate del 2021. Arrivarono dei clienti in viale della Repubblica e loro, le donne della "Squadra", mi fecero partecipare all’atto, facendomi spogliare, lasciandomi in biancheria intima e mi diedero alla fine 100 euro. Da quel giorno cominciai a frequentare le ragazze con le quali giravamo per i B&B. Le cose avvenivano poi sempre nella stessa maniera, tutte insieme accoglievamo i clienti... loro avevano tutti e due i tipi di rapporti col cliente io ne avevano solo uno, spesso il rapporto normale. A me per due prestazioni mi davano dalle 200 alle 300 euro".

La ragazzina - prosegue Il Messaggero - svela il "modus operandi" del gruppo: gli annunci erotici in rete, su alcuni siti di incontro, i metodi di selezione delle strutture, ovvero B&B sprovvisti di telecamere con proprietari assenti nei quali i pagamenti si realizzavano con carte prepagate attraverso dispositivi automatici che favorivano il rilascio delle chiavi. Lei inizia perché è giovane "fresca e avvenente" e ai clienti fa gola. "Si lavora insieme - racconta Cristina in audizione protetta - se si guadagnano mille euro bisogna darne a loro 500".

Anche grazie alla denuncia presentata dalla madre della ragazzina, a malapena sedicenne, sono partite le indagini che hanno accertato l’esistenza di molteplici gruppi dediti allo sfruttamento della prostituzione i cui componenti erano intercambiabili fra loro ma anche antagonisti. i reclutamenti delle giovanissime ragazze avvenivano nelle scuole, erano le stesse giovani baby-squillo che cercavano di arruolare le compagne di classe: "Dovevano dire di avere 18-20 anni". Per convincerle le dicevano che "non avrebbero dovuto fare niente, ma solo farle compagnia durante l'atto". In diverse accettavano per i facili guadagni: "Ci compravamo i vestiti griffati".

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