Banda della Magliana, no alla scarcerazione per il Bufalo: Colafigli resta in carcere
Secondo i magistrati del Tribunale del Riesame il boss ha “un’eccezionale capacità delinquenziale”
Banda della Magliana, resta in carcere Marcello Colafigli. Per il Bufalo di Romanzo Criminale respinta la richiesta di scarcerazione
Secondo i magistrati del Tribunale del Riesame Colafigli ha “un’eccezionale capacità delinquenziale” e per questo deve rimanere in carcere. Così i giudici hanno respinto la richiesta di uno degli ultimi reduci della Banda della Magliana, il criminale che trova nel Bufalo di Romanzo Criminale la sua controparte narrativa.
Il giudice Filippo Steidl a dire “no” a Colafigli: “Gli elementi probatori hanno pertanto delineato una personalità dedita al compimento di azioni criminali di ogni genere e suffragano la sussistenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”.
Colafigli, dopo le storie dell’omicidio del duca Grazioli Lante della Rovere e di Renatino De Pedis, è tornato in carcere per l’importazione di tonnellate di cocaina da Spagna e Colombia. Ma Rebibbia sembra stargli stretta. Tanto da presentare relazioni che ne attesterebbero l’incompatibilità con la vita in cella. Relazioni datate 2018 respinte al mittente dal Riesame.
Pesano di più le 369 pagine dell’ordinanza di arresto dello scorso 4 giugno. Armi, sim, prestanomi, documenti falsi. Come se gli anni non fossero mai passati per il Bufalo. O meglio, per Marcellone che nelle intercettazioni diventa lo “Zio” e “Ciccio”. E che resterà ancora in carcere.