Bimba Catania, nella buca ancora viva dentro 5 sacchi neri. La fine di Elena

Solo una delle undici coltellate è risultata mortale per la piccola. Il gip conferma il carcere per la madre: "Ha agito con crudeltà e lucida freddezza"

Cronache
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Bimba uccisa a Catania, restano punti oscuri sulla tragica vicenda

L'omicidio di Catania continua a far discutere per la ferocia del gesto di Martina Patti, la madre della piccola Elena di soli 5 anni, che ha ucciso la figlia e poi ha finto fosse stata rapita, per poi crollare e ammettere tutto. La donna - si legge sul Messaggero - in auto aveva caricato una pala, una zappa, un coltello da cucina e cinque sacchi neri della spazzatura. Elena sarebbe stata infilata in una delle buste e poi accoltellata. Con violenza, con crudeltà, sottolineano gli inquirenti. "Quella donna ha agito con lucida freddezza - ha detto il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro -. I colpi sono stati inferti con un'arma compatibile con un coltello da cucina. E sono più di undici. Uno solo è stato letale, perché ha reciso i vasi dell'arteria succlavia, ma la morte non è stata immediata. Il tutto è avvenuto intorno alle ore 14, un'ora dopo l'uscita dall'asilo.

La madre - prosegue il Messaggero - ha infierito su quel corpicino con più di undici coltellate, violentissime. Ma la piccola Elena Del Pozzo non è morta sul colpo: quando Martina Patti cercava di spingere il corpo della piccola dentro alla buca che aveva appena scavato nel campo abbandonato dietro casa, probabilmente, la bambina era ancora viva, avvolta in cinque sacchi neri. Questo è quanto emerge dall'autopsia effettuata ieri nell'ospedale Cannizzaro dal medico legale Giuseppe Ragazzi, nominato dalla Procura di Catania. Restano ancora punti oscuri nella vicenda, il movente non è chiaro. Per il momento si sospetta una vendetta nei confronti dell'ex compagno, che aveva presentato alla piccola la nuova fidanzata. Inoltre non si trova l'arma del delitto.