Bimbo scomparso Mugello, "Allarme dato dopo 9 ore". Aperta un'inchiesta

Chi sono i genitori del bambino scomparso: "Abbiamo scelto la vita fra api e boschi"

foto da Twitter @MarioFurore
Cronache
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Bimbo scomparso, la procura di Firenze apre un'inchiesta

La Procura di Firenze, guidata dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, ha aperto un fascicolo di indagine sulla vicenda di Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi, scomparso la sera di lunedì 21 giugno e ritrovato questa mattina intorno alle 9 in un burrone nel comune di Palazzuolo sul Senio (Firenze), a circa 3 km dalla sua casa. Al momento, secondo quanto apprende l'Adnkronos, il fascicolo è senza indagati e non sarebbe stato al momento nemmeno definito il reato per cui si procede. In Procura si fa notare che sono ancora in corso gli accertamenti preliminari, iniziati comunque subito dopo il ritrovamento del Bimbo.

Le indagini sono condotte dal comando provinciale dell'Arma dei carabinieri di Firenze con la compagnia di Borgo San Lorenzo, competente territorialmente su Palazzuolo sul Senio. "Stiamo facendo i primi accertamenti sulla dinamica dell'accaduto e riferiremo alla magistratura", ha confermato il maggiore Michele Arturo, comandante della compagnia del Mugello. "La valutazione sul comportamento dei genitori al temine delle indagini sarò riferita in Procura". Le indagini, infatti, intendono accertare il comportamento tenuto da Leonardo Tanturli e dalla moglie Pina nella vicenda e non è escluso che al termine degli accertamenti possa essere ravvisato il reato di abbandono di minore. I carabinieri sono chiamati a chiarire le circostanze e il modo in cui è avvenuta la sparizione del bimbo dal casolare sull'appennino ed anche perchè i genitori hanno dato l'allarme per avviare le ricerche solo alle 9 di martedì 22 giugno dopo aver accertato, secondo il loro racconto, la scomparsa di Nicola dal letto da poco prima della mezzanotte del 21 giugno.

Per i carabinieri impegnati negli accertamenti in seguito alla scomparsa di Nicola, il piccolo si sarebbe allontanato da solo, vagando poi per i boschi circostanti la casa dove vive con i genitori a Palazzuolo sul Senio (Firenze). Gli investigatori, secondo quanto si apprende, escludono altre possibili ipotesi.

La comunità di Palazzuolo sul Senio tira un sospiro di sollievo dopo il miracoloso ritrovamento del piccolo Nicola, 21 mesi, sopravvissuto per due giorni nei fitti boschi dell'Appennino tosco-romagnolo. Il Bimbo se n'era andato nella notte, avventurandosi in autonomia nella natura incontaminata dove i genitori avevano deciso di trasferirsi un decennio addietro per cambiare vita. "Non volevo sfruttare nè essere sfruttata - racconta la madre Giuseppina Paladino nella sua piccola biografia sul sito dell'associazione Campi aperti, comunità in lotta per la sovranità alimentare - gli animali selvatici come tutto il resto li avevo visti nei libri così ho conosciuto Leonardo e altri con cui vivere con la tendenza all'autosufficienza".

(segue... Bimbo ritrovato, genitori: "Abbiamo scelto la vita fra le api e e i boschi)

Bimbo ritrovato, genitori: "Abbiamo scelto la vita fra le api e e i boschi"

Giuseppina e Leonardo hanno deciso di andare a vivere nella valle di Campanara per avvicinarsi alla natura, e in pochi anni hanno avviato un'attività di apicoltura, arrivando ad avere quasi 500 alveari. "Per avere un po' di miele per noi - spiega la madre del piccolo Nicola - nel 2009, su spinta di un amico ci procurammo una famiglia di api visitata collettivamente: le api che abbiamo adesso provengono tutte da quella lì, il secondo anno ne avevamo 3, poi cinque...". A qualche chilometro di distanza dal loro casolare, defilato rispetto a Palazzuolo sul Senio e raggiungibile solo attraverso una via serrata, si trova un ecovillaggio dove alcune famiglie sperimentano la vita comunitaria all'insegna della sostenibilità ambientale.

Coltivano orti, allevano animali e producono prodotti bio a stretto contatto con la natura in una società alternativa dove computer e cellulari sono quasi inutilizzabili a causa della scarso segnale. Luoghi dove i bimbi, già dall'età di Nicola, sono abituati a muoversi autonomamente nella zona limitrofa. "Mi sono avvicinata al mondo contadino nel 2009 dopo una laurea triennale in scienze sociali - racconta Giuseppina nella sua bio - mi sembrava assurdo saper utilizzare un pc e non aver mai piantato un pomodoro, non saper più riconoscere una pianta velenosa da una che cura, calpestare buonissime erbe mangerecce, quale legna usare per dei manici o dei recinti". Per quanto riguarda invece il compagno Leonardo, aggiunge, "Lui voleva fare il contadino già da piccolo. Ha avuto modo di frequentare la campagna andando dai suoi nonni paterni che erano operai agricoli e fin da piccolissimo era appassionato di animali e alberi ma viveva in paese così dai 4 anni metteva da parte i semi e faceva crescere gli alberi che poi piantava e seguiva".