Boccia, nuovi guai: questa volta Sangiuliano non c'entra. Indagata anche a Pisa. Il giallo della geolocalizzazione

Nuova inchiesta sull'ex amante dell'ex ministro della Cultura. I fatti risalgono al periodo Covid: reati del 2021

di redazione cronache

Maria Rosaria Boccia

Cronache

Boccia, nuova indagine aperta. Questa volta però il governo non è coinvolto. Presunti reati relativi al periodo Covid

Maria Rosaria Boccia sarebbe coinvolta anche in un'altra indagine, oltre a quella relativa all'ex ministro Sangiuliano e alla sua mancata nomina come consulente. Si tratterebbe questa volta di fatti totalmente slegati rispetto alla vicenda Sangiuliano. L’imprenditrice di Pompei - in base a quanto risulta a Il Fatto Quotidiano - sarebbe indagata dalla Procura di Pisa per reati contro il patrimonio. Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Torre Annunziata avrebbe notificato atti di un’indagine finora mai resa nota. La Procura di Pisa è stretta in un rigoroso silenzio legato al segreto istruttorio, tanto che a oggi non è possibile conoscere con esattezza il reato che viene ipotizzato a carico della 41enne. Si tratterebbe di fatti risalenti al 2021, epoca Covid, e consumati in un piccolo paesino della provincia di Pisa.

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Dall'altra indagine, invece, quella aperta in seguito alla denuncia di Sangiuliano, emergono fatti nuovi. L'ex ministro, infatti, - prosegue Il Fatto - era solito fare screenshot di messaggi ricevuti da politici o membri del governo. Sangiuliano inviava per telefono anche molti dei suoi spostamenti, passo per passo, alla ex amante Maria Rosaria Boccia. Tutto fotografato con il suo cellulare, e poi inoltrato. Mentre si trovava in sala d’attesa di un aeroporto o a Palazzo Chigi, prima di un Consiglio dei ministri o di un vertice. Non si sa se lo facesse perché – come sostiene l’ex titolare del MiC nell’esposto presentato alla Procura di Roma, a seguito del quale Boccia è indagata per violenza o minacce a corpo politico e lesioni personali – fosse sotto pressione per una "relazione che aveva iniziato a mostrare inequivoci connotati tossici" o perché fosse "vittima" di un "ricatto".

L'inchiesta passa anche dal Senato, che il prossimo 29 ottobre, dovrà pronunciarsi sulle chat Sangiuliano-Boccia, il Tribunale dei ministri chiede di avere accesso a quelle conversazioni, ma il Senato può votare contro l'autorizzazione alla consultazione e "salvare" l'ex ministro. L'esposto contro Sangiuliano era stato presentato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli.

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