Bozzoli, il depistaggio. Ha camuffato il suo aspetto fisico e staccato il gps
L'uomo che ha ucciso lo zio è in fuga da 15 giorni. "I soldi nascosti in Svizzera"
Fuga Bozzoli, un piano studiato nel dettaglio da anni. La pista che porta in Africa
Non c'è traccia di Giacomo Bozzoli, il latitante ricercato in tutto il mondo. L'uomo, condannato all'ergastolo per aver ucciso lo zio gettando il corpo nel forno dell'azienda di famiglia, è sparito da 15 giorni. Dall’Africa all’Est Europa alla Svizzera, potrebbe essere ovunque. Ma nonostante la fuga sembri essere stata pianificata per anni e nei minimi dettagli, Bozzoli ha sbagliato qualche mossa e ora per lui si fa sempre più complicata la situazione, il cerchio - riporta Il Messaggero - comincia a stringersi. Il primo indizio raccolto nei giorni scorsi dagli investigatori porta in Francia da dove, anche stando alla testimonianza della compagna Antonella Colossi, il fuggitivo sarebbe effettivamente passato. Ma la meta di quell’ultima “vacanza” tutti insieme - papà, mamma e figlio di 9 anni -, sarebbe stata la Spagna e in particolare Marbella, a sud della penisola.
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Una località che potrebbe anche aver consentito a Bozzoli di raggiungere il Marocco via mare. Gli investigatori, però, non escludono che la prenotazione dell’hotel, il passaggio da Cannes e quel viaggio in auto in famiglia sia soltanto un depistaggio ben organizzato. L'altro indizio riguarda il denaro, le indagini sembrano aver individuato il bottino, secondo alcune fonti investigative infatti, i "soldi sono stati nascosti in Svizzera". Oltre che essersi procurato i fondi necessari per sopravvivere, Bozzoli deve aver messo in atto tutta una serie di accortezze per garantirsi di non essere individuato. A partire dall’auto, la sua Maserati Levante di colore scuro, immortalata per l’ultima volta il 23 giugno in Italia e poi soltanto una volta in Spagna prima della sentenza definitiva di condanna all’ergastolo emessa dalla Cassazione lunedì scorso.
Da allora - prosegue Il Messaggero - risulta sparita nel nulla. Ancora da capire se ci fosse davvero lui alla guida o se sia stata la compagna a usare l’auto per depistare gli investigatori. È possibile che nelle ultime settimane, l’uomo abbia camuffato il suo aspetto e che si sia procurato documenti falsi per spostarsi. A conferma della fuga premeditata, il fatto che il cellulare di Giacomo sia stato lasciato a casa insieme ad altre sim, così da non essere localizzato. La compagna, invece, dice di aver perso il suo a Cannes, ma secondo gli inquirenti entrambi ne avrebbero avuti già a disposizione altri, forse con intestazioni straniere.
Bozzoli ripreso da telecamere hotel Marbella il 30 giugno
La polizia spagnola ha riferito alle autorità italiane di avere i fotogrammi di un video delle telecamere interne di un resort di Marbella in cui si vede Giacomo Bozzoli il 30 giugno scorso. La procura di Brescia, che attraverso rogatorie ha chiesto l'acquisizione delle immagini, aspetta di visionare il filmato. Si tratta della prima prova concreta dopo le parole della receptionist dello stesso resort spagnolo che alle forze dell'ordine ha detto di aver riconosciuto il 39enne bresciano latitante da una settimana.