Brandizzo, morti per un subappalto da 750€. Il titolare: "Un lavoro banale"
La ricostruzione: la manutenzione doveva avvenire a Orbassano ma è saltata. Da lì lo spostamento nell'altra stazione e la strage
Strage Brandizzo, il lavoro sarebbe stato comunque pagato e non c'era fretta. Il retroscena sul cambio di stazione
Continuano ad emergere nuovi dettagli sulla strage di Brandizzo costata la vita a cinque operai travolti da un treno che viaggiava a 106 km/h. Fanno riflettere i numeri relativi al subappalto dell'impresa Sigifer. Per la tipologia di intervento - si legge su La Stampa - la ditta incaricata incassa 50 euro al metro. A questi vanno aggiunti altri 200 euro per ogni saldatura. E in questo caso dovevano essere due. Un totale di 750 euro di lavori, mentre il materiale viene pagato e fornito da Rfi e la paga oraria di un operaio comune è di 25 euro lordi all’ora. L’azienda appaltatrice - prosegue La Stampa - è la Costruzioni Linee Ferroviarie (Clf) e l’importo totale era di 260 milioni. Il gruppo, di proprietà della multinazionale olandese Strukton Rail, ha poi subappaltato all’azienda di Borgo Vercelli.
Che era nella white list dei fornitori: "La Clf gli affidava spesso le manutenzioni di livello più basso, quelle che avevano un margine di guadagno ridotto", si racconta nel settore. I cinque operai morti erano lì perché era saltato un altro intervento. Mentre il titolare dell’azienda di Vercelli Franco Sirianni dice che si trattava di un lavoro banale, della durata al massimo di un’ora e mezza.
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E che se avessero comunicato il ritardo del treno a Rete Ferroviaria Italiana sarebbero stati tutti pagati lo stesso. "Ho pianto quando ho saputo della disgrazia. Non so nemmeno io come mi sento. Era un lavoro banale, c’era la scorta. Non capisco", dice. La ricostruzione dei sindacati dice che gli operai dovevano fare manutenzione in un altro punto della rete ferroviaria, a Orbassano o Lingotto. Ma l’incarico alla fine è saltato. Per questo gli operai sono stati dirottati a Brandizzo per il lavoro che doveva durare un paio d’ore al massimo.