Buca nella neve per ripararsi: morti 5 scialpinisti dispersi in Svizzera
Il capo del soccorso: "Abbiamo visto che gli scialpinisti avevano cercato di costruire una buca nella neve per proteggersi dal vento"
"Hanno scavato una buca nella per ripararsi": morti cinque dei sei scialpinisti dispersi in Svizzera
Sono stati ritrovati senza vita cinque dei sei scialpinisti dispersi da sabato pomeriggio sul versante svizzero delle Alpi, lungo il percorso tra Zermatt e Arolla, nei pressi del Matterhorn. Lo fa sapere la polizia, da cui per il momento non giunge alcun dettaglio sull’identità delle vittime. Proseguono le ricerche del sesto scialpinista, rese complesse dalla tempesta che rende difficile avvicinare l’area in elicottero. Sebbene le cattive condizioni meteorologiche abbiano complicato le operazioni di soccorso, una squadra di soccorritori è stata finalmente inviata e "ha scoperto i corpi di cinque delle sei persone date per disperse", secondo un comunicato della polizia.
LEGGI ANCHE: Orrore nel Trevigiano: ventiseienne si suicida, e il video finisce su Whatsapp
Come riporta Repubblica, i sei hanno tentato di scavare una buca nella neve per trovare riparo dal freddo e dalla bufera. L'ipotesi è che la morte possa essere legata all'ipotermia, dopo che il gruppo aveva perso l'orientamento nella tempesta di neve. Le autorità elvetiche in conferenza stampa oggi a Sion non hanno chiarito le cause della morte, ma durante le ricerche di ieri mai si era parlato di valanga.
I sei scialpinisti avevano un’età compresa tra i 21 e i 58 anni, cinque membri dello stesso nucleo familiare proveniente dal cantone Vallese, il sesto, una donna, da quello di Friburgo. Secondo quanto riferito dal sito del quotidiano svizzero Le Nouvelliste, si tratta di tre fratelli tra cui un amministratore comunale, un loro zio, un loro cugino e l'amica di uno tre fratelli. A dare l'allarme, sabato pomeriggio verso le 16, era stato un familiare che aspettava il gruppo ad Arolla, nella Val d'Hérens. Nella notte tra sabato e domenica cinque soccorritori svizzeri avevano tentato di raggiungere il gruppo partendo a piedi da Zermatt, ma a causa delle pessime condizioni meteorologiche e del pericolo valanghe hanno dovuto rinunciare.
Era stato allertato anche il Soccorso alpino valdostano, nella speranza che le condizioni meteorologiche sul lato meridionale consentissero l'intervento in elicottero. Ieri, in un altro incidente, uno sciatore che procedeva in fuoripista è morto all'ospedale di Sion (Svizzera) per i traumi riportati dopo essere stato travolto da una valanga nella Val Ferret elvetica. "Abbiamo visto che gli scialpinisti avevano cercato di costruire una buca" nella neve "per proteggersi dal vento". Così ai media elvetici Anjan Truffer, capo del soccorso della compagnia aerea svizzera Air Zermatt, in merito alla tragedia del col de la Tete Blanche, dove ieri sera sono stati trovati senza vita cinque dei sei scialpinisti dispersi da sabato. "Gli scialpinisti - aggiunge - sono morti congelati in quota, disorientati".