Calo delle nascite, ora smettono di fare figli anche i ricchi. I dati Istat

Le città italiane dove la fertilità è diminuita maggiormente sono Milano, Bergamo e Roma. Ma il 2023 è andato meglio rispetto ai precedenti

Di Redazione Cronache
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Calo delle nascite, l'aumento dell'immigrazione e i dati (con sorprese) del 2023

Continua ad essere drammatica la situazione per quanto riguarda le nascite in Italia. I numeri parlano chiaro e ci collocano tra i Paesi europei più in crisi. Ma c'è anche una buona notizia riguardo all’andamento demografico dell’Italia, contrariamente ad alcune stime, nel 2023 la popolazione residente in Italia è diminuita solo di sette mila persone, ovvero di circa una ogni mille. La cattiva - in base ai dati Istat e lo riporta Linkiesta - è che potrebbe trattarsi di un dato provvisorio, dovuto a un aumento estemporaneo dell’immigrazione. Il calo, evidentemente più strutturale, delle nascite invece prosegue e, questa è una delle novità recenti, accelera soprattutto in quelle zone che sembravano parzialmente salvarsi.

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In provincia di Milano, appunto, da un saldo di +0,8 ogni mille del 2009 si è passati a -2,2 nel 2029 e a -3,3 nel 2023. In quella di Bergamo da +2,9 a -1,7 a -3,1. A Roma e dintorni la differenza tra nascite e morti, positiva a 0,6 per mille quindici anni fa si è trasformata in negativa a 2,8 dieci anni dopo e in una di ben -4,3 l’anno scorso. Il tasso migratorio interno nello scorso decennio - conclude Linkiesta - è diventato gradualmente sempre più negativo nelle province meridionali più interne. Tra 2019 e 2023 sono state poche le novità. Tra queste figura la perdita netta di abitanti verso il resto d’Italia dell’Umbria e del senese, oltre che l’ulteriore peggioramento dei numeri in zone popolose come il napoletano.

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