Cammini di rinascita: la ricostruzione accelera tra digitalizzazione e sicurezza

Calderone: “La ricostruzione post-sisma avanza con migliaia di cantieri, dando priorità al lavoro sicuro e regolare, senza compromessi su legalità e trasparenza"

di Federica Toscano
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Cambio di passo per i territori colpiti dal sisma 2016: badge elettronico nei cantieri, trasparenza e lotta alle infiltrazioni mafiose

La ricostruzione del Centro Italia, devastato dal terremoto del 2016, compie un ulteriore passo in avanti grazie all'introduzione di strumenti digitali avanzati per il monitoraggio dei cantieri. Il nuovo sistema, basato sull’interoperabilità tra piattaforme digitali e le più recenti tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e i digital twin, garantirà maggiore sicurezza per i lavoratori e una gestione più trasparente dell’intero processo di ricostruzione. Questa innovazione non solo favorisce l’efficienza dei lavori, ma rappresenta un tassello fondamentale per il rilancio economico e sociale dell’area, incidendo direttamente sulla valorizzazione turistica del territorio.

L’adozione del badge elettronico di cantiere è stata ufficializzata con l’Ordinanza Speciale in deroga 216, che prevede un’introduzione graduale del sistema, accompagnata da finanziamenti per la formazione delle imprese coinvolte. Questa misura, fortemente sostenuta dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, non è soltanto una garanzia di trasparenza e legalità nei cantieri, ma rappresenta anche un’opportunità per rilanciare il turismo lento nei territori dell’Appennino centrale. Infatti, la sicurezza e la legalità della ricostruzione sono condizioni imprescindibili per il rilancio di un’offerta turistica sostenibile e di qualità.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi venerdì 7 Marzo, presso la sala Multimediale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla presenza di autorevoli esponenti istituzionali, tra cui il Ministro Marina Calderone, il Sottosegretario Emanuele Prisco, il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli e Paolo Canaparo, Prefetto e Direttore della Struttura per la prevenzione antimafia, è stato sottolineato come la digitalizzazione della gestione dei cantieri abbia un impatto positivo anche sullo sviluppo economico dell’area. La ricostruzione di un’area vasta circa 8 mila chilometri quadrati, con lavori per un totale di 28 miliardi di euro, non è solo una questione infrastrutturale, ma anche una leva per promuovere un modello di turismo integrato e sostenibile.

ll Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone in sede di conferenza ha dichiarato: “La ricostruzione post-sisma sta procedendo con un’accelerazione significativa, con migliaia di cantieri già operativi e altri in partenza. La priorità è garantire lavoro sicuro, regolare e ben retribuito, senza compromessi su legalità e trasparenza. L'introduzione del badge di cantiere non è un semplice adempimento burocratico, ma un mezzo fondamentale per monitorare la presenza dei lavoratori e prevenire infiltrazioni criminali”.

Attraverso strumenti come il DURC di congruità e la patente a crediti per i cantieri edili, si vuole assicurare che le imprese rispettino regole e contratti. L’Ispettorato del Lavoro ha già effettuato migliaia di controlli, riscontrando un’ampia adesione alle nuove normative.

Il progetto di ricostruzione del Centro Italia si sta affermando come un modello di buone prassi, esportabile anche in altre grandi opere nazionali. La tecnologia, la digitalizzazione e la collaborazione tra istituzioni, parti sociali e imprese sono elementi chiave per garantire che questa trasformazione avvenga nel rispetto della legalità e a beneficio delle comunità locali. L’obiettivo è restituire al territorio il suo valore, sia dal punto di vista storico e culturale, sia in termini di opportunità di lavoro sicure e dignitose” ha concluso il Ministro Calderone.

Il Sottosegretario di Stato al Ministro dell’Interno, Emanuele Prisco: “Il lavoro sulla sicurezza nei cantieri è stato fondamentale e il più grande cantiere d’Europa procede con successo. Grazie alla collaborazione tra governo, struttura commissariale e prevenzione antimafia, si è scelto di accelerare i lavori senza abbassare i controlli sulla legalità. L’esperienza della ricostruzione post-sisma è un modello da replicare anche per Milano-Cortina”.

“Solo nel 2024” ha affermato Prisco, “29 interventi hanno bloccato infiltrazioni mafiose, dimostrando l’efficacia del sistema. Lo Stato deve garantire risposte rapide e sicure, senza lasciare spazio alla criminalità. Strumenti come le white list e il badge di cantiere sono essenziali per controllare e velocizzare i lavori.

La sicurezza nei cantieri pubblici è una priorità: chi lavora per lo Stato deve farlo in condizioni sicure. Imprese, sindacati e professionisti hanno un ruolo chiave nel garantire legalità e qualità. Questo modello di gestione deve diventare un punto di riferimento per tutta l’Italia, per un Paese più sicuro, competitivo e giusto”.

Coinvolta non è solo la questione tecnica e pratica ma anche quella di un cammino di rinascita e resilienza dei territori colpiti. Il turismo lento, che include itinerari religiosi, d’arte e di natura, trova nella sicurezza del territorio un presupposto fondamentale per la sua crescita. Il Commissario Castelli ha evidenziato come la protezione dell’area della ricostruzione dai rischi di infiltrazioni mafiose, garantita dal nuovo sistema di controllo digitale, renda più attrattivo il territorio per turisti e investitori.

A supporto di questa visione, con un’Ordinanza approvata in Cabina di coordinamento sisma, si è dato il via agli interventi per lo sviluppo del turismo lento, con un investimento di 47 milioni di euro per progetti proposti dalle quattro Regioni del cratere quali Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria. Questi interventi comprendono la messa in sicurezza dei percorsi, la creazione di infrastrutture di supporto e l’integrazione con i trasporti pubblici e la mobilità dolce, così da favorire l’accessibilità anche per le persone con mobilità ridotta.

L’implementazione del badge di cantiere avverrà gradualmente: entro un mese per i cantieri con un valore superiore a 500.000 euro, entro 12 mesi per quelli superiori a 258.000 euro, entro 24 mesi per quelli oltre i 150.000 euro e, infine, entro 36 mesi per tutti gli altri cantieri coinvolti nella ricostruzione. Questo modello di gestione avanzata, che sfrutta l’Intelligenza Artificiale e la digitalizzazione per migliorare la sicurezza e la trasparenza, si integra perfettamente con la visione di una rinascita non solo edilizia, ma anche economica e sociale.

Il nuovo sistema di monitoraggio rappresenta una svolta significativa nella gestione della ricostruzione post-sisma. Oltre a garantire maggiore sicurezza per i lavoratori, contribuirà a contrastare il lavoro irregolare e le infiltrazioni criminali, migliorando l’efficienza e la trasparenza dell’intero processo. Un modello di best practice che potrebbe diventare un punto di riferimento per la gestione dei cantieri su scala nazionale.

Guido Castelli, Commissario Straordinario al sisma 2016: “Dopo tante false partenze, la ricostruzione sta finalmente accelerando. Nei prossimi mesi partiranno migliaia di cantieri e molti sono già in corso. Per questo era fondamentale completare i dispositivi a tutela di trasparenza, legalità e sicurezza sul lavoro. Grazie a un grande lavoro di squadra con parti sociali, Regioni e organismi di controllo, abbiamo fatto un enorme passo avanti nella digitalizzazione dei cantieri con l’introduzione del badge elettronico”.

Questo non è solo un traguardo, è il risultato di un percorso complesso, che ha richiesto norme precise su gestione dei dati, privacy e interoperabilità delle piattaforme, affinché Gedisi possa dialogare con gli enti di controllo e monitorare manodopera e flussi, punti critici per il rischio di infiltrazioni criminali. Queste innovazioni, pur richiedendo un adattamento, sono essenziali per proteggere la qualità della vita e l’integrità di territori che stanno finalmente rinascendo dopo il sisma” ha concluso Castelli.

Il piano di ricostruzione prevede anche un forte investimento nella formazione delle maestranze, con corsi dedicati alla sicurezza sul lavoro e alla gestione del cantiere digitale, in collaborazione con le Parti Sociali e gli enti bilaterali del settore edilizio. Questo impegno si lega strettamente all’obiettivo di creare un sistema turistico sostenibile, che possa generare opportunità di lavoro per i giovani e incentivare la permanenza delle comunità locali nei territori colpiti dal sisma.

Enzo Pelle, Segretario Generale Filca CISL: “Questo protocollo segna un importante passo avanti nella prevenzione nei cantieri, introducendo il badge elettronico come strumento di monitoraggio e controllo. Finalmente si istituisce un sistema innovativo che consente di raccogliere informazioni sull’applicazione contrattuale e sulla sicurezza, migliorando la gestione e la trasparenza del lavoro in cantiere”.

L’iniziativa” ha affermato Pelle, “rappresenta un salto di qualità per la prevenzione, già presente nei cantieri dell’area del cratere sismico, e introduce best practice replicabili in altri contesti. Il sistema bilaterale, coinvolgendo parti sociali, sindacati e datori di lavoro, contribuisce a garantire regolarità e servizi essenziali alle imprese”.

Il badge, oltre a monitorare chi accede ai cantieri, rafforza il rispetto delle norme contrattuali, la sicurezza e la formazione dei lavoratori. La sua introduzione graduale aiuterà le aziende ad adattarsi a questo strumento, atteso da tempo. È un progresso che porta benefici concreti a tutto il settore edile, migliorando sicurezza, legalità e qualità del lavoro” ha poi concluso Enzo Pelle.

Accanto alla ricostruzione e alla messa in sicurezza del territorio, il programma NextAppennino prevede specifiche misure per il rilancio del turismo, attraverso la concessione di agevolazioni a imprese culturali, creative e turistiche. La rigenerazione dell’Appennino centrale passa anche attraverso il recupero e la valorizzazione dei borghi e dei sentieri, integrando le infrastrutture esistenti con nuovi spazi per l’accoglienza e servizi dedicati ai camminatori e ai pellegrini.

In questo contesto, la tecnologia non è solo un elemento di innovazione per la gestione dei cantieri, ma un vero e proprio strumento di governance territoriale. La piattaforma GE.DI.SI permetterà un monitoraggio continuo da parte delle autorità, garantendo legalità e trasparenza, mentre il turismo montano destagionalizzato potrà trarre vantaggio da un territorio più sicuro e meglio organizzato. Come affermato dal Sottosegretario Prisco, la ricostruzione post-sisma non è solo un processo di recupero, ma un modello da replicare per altre grandi opere nazionali, con benefici a lungo termine per l’intero Paese.

"Apprezziamo l'iniziativa del commissario Castelli che introduce il badge digitale nei cantieri della ricostruzione post-sisma 2016, alla quale abbiamo collaborato con l'obiettivo di rafforzare la tutela del lavoratori", ha dichiarato il coordinatore Ance per l'area Sisma centro Italia, Carlo Resparambia. "Stiamo portando avanti un percorso virtuoso che ci vede impegnati in sinergia, imprese e sindacati, grazie al nostro sistema bilaterale - ha aggiunto Resparambia - che nelle regioni colpite dal sisma sta garantendo un'intensa attività formativa, di aggiornamento e di controllo in materia di sicurezza".

Nel 2023 nella sola regione Marche sono stati effettuati 818 corsi formativi, per 1.579 ore formative medie e 8.261 allievi formati. In Abruzzo sono stati 1.019 i corsi formativi, per 2.296 ore formative medie e 10.507 allievi formati. "L'esperienza nelle aree del cratere post sisma rappresenta” sottolinea infine, “un prezioso laboratorio di buone pratiche, che offre strumenti importanti non solo per affrontare le emergenze", ha concluso Resparambia.

In sintesi, il legame tra la sicurezza nei cantieri e lo sviluppo del turismo lento nei territori dell’Appennino centrale rappresenta una strategia vincente per garantire una rinascita solida e sostenibile. La protezione del territorio dalle infiltrazioni criminali, la digitalizzazione del monitoraggio e gli investimenti nella formazione e nelle infrastrutture turistiche sono elementi essenziali per restituire al Centro Italia il suo valore storico, culturale ed economico.

L’intervista di Affaritaliani a Guido Castelli, Commissario Straordinario al sisma 2016 

A margine dell’evento Guido Castelli, Commissario Straordinario al sisma 2026 ha dichiarato ai microfoni di Affaritaliani: “Quattro terremoti devastanti, tra il 24 agosto 2016 e il 18 gennaio 2017, sconvolsero un'area di 8.000 km², equivalente alla superficie dell’Olanda. Dopo numerose false partenze iniziali, i meccanismi sono stati affinati e oggi possiamo dire che, negli ultimi due anni, è stato erogato il 56% di tutti i fondi destinati alle imprese impegnate nella ricostruzione post-sisma. Sono stati presentati circa 33.000 progetti, di cui 8.500 sono attualmente in corso e 12.000 già completati”.

“Questo cambio di passo è però accompagnato da una serie di criticità che dobbiamo ancora monitorare e affrontare. In particolare, è necessario concentrarsi sui luoghi più colpiti. Se la ricostruzione è ormai avviata e, in molti casi, già completata in gran parte del territorio, resta il dovere di accelerare i lavori nelle aree dove il terremoto ha causato i danni più gravi e devastanti. Amatrice, Accumoli, Camerino e la zona dei Monti Sibillini necessitano di un’attenzione particolare per garantire una ricostruzione rapida ed efficace” ha affermato Castelli.

“Il 2025 dovrà essere, da un lato, l’anno in cui si confermano la qualità e la tempestività della ricostruzione e, dall’altro, quello in cui si superano le criticità che in passato hanno reso più difficili gli interventi nelle aree maggiormente devastate. Siamo determinati a riuscirci, consapevoli che la ricostruzione pubblica, rimasta ferma fino a tre anni fa, è ora avviata nel 98% dei casi e che, solo nel 2025, saranno bandite circa 1.700 gare per l’affidamento di appalti pubblici. Si tratta di numeri significativi, che impongono di mantenere alta la vigilanza e di curare la prevenzione in modo scrupoloso e meticoloso” ha poi concluso Guido Castelli.

Le dichiarazioni di Paolo Canaparo, Prefetto e Direttore della Struttura per la prevenzione antimafia ad Affaritaliani

Paolo Canaparo, Prefetto e Direttore della Struttura per la prevenzione antimafia ha dichiarato: “La ricostruzione post-sisma dell'Italia centrale rappresenta un vero e proprio laboratorio. In dieci anni siamo riusciti a costruire un modello che oggi abbiamo esportato per Milano-Cortina e che sta già producendo effetti positivi”.

Quali sono stati gli elementi fondamentali? Da un lato, fornire risposte concrete e immediate alla cittadinanza profondamente segnata dal terremoto; dall’altro, garantire rapidità nella ricostruzione senza mai compromettere la legalità. L’ho ribadito più volte: la legalità è il presupposto di uno sviluppo sano e duraturo. Dove c’è illegalità, non può esserci un vero progresso. Questi territori hanno bisogno di risposte rapide, ma sempre nel rispetto della legalità, ed è proprio su questo che si concentra il lavoro costante della struttura che dirigo” ha spiegato Canaparo.

La ricostruzione è stata un laboratorio per affinare strumenti sempre più efficaci nella prevenzione, grazie alla collaborazione con il Commissario. Questi strumenti rappresentano oggi un patrimonio di esperienza che il Ministero dell’Interno può utilizzare in altri contesti. Lo stiamo già facendo per Milano-Cortina e continueremo a farlo in tutti gli scenari più complessi” ha poi concluso Canaparo.

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