Cannabis per uso terapeutico, i malati costretti a rifornirsi dai pusher

Ogni anno ne servirebbero circa 2 tonnellate ma la disponibilità totale soddisfa appena il 56% della domanda. Il dramma di chi ne ha bisogno e non la trova

Cronache
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Cannabis per uso terapeutico introvabile. L'Italia ne produce poca

Per i malati in Italia che necessitano di cannabis per curarsi ottenerne la quantità sufficiente come prescritto dal proprio medico è quasi impossibile. Parlano i numeri: nel 2020, - si legge sul Messaggero - il fabbisogno stimato di preparazioni a base di cannabis, era di circa 2 tonnellate all'anno e la disponibilità, tra produzione e importazioni, ha lasciato inevaso il 44 per cento delle richieste. E così malati cronici, che avrebbero diritto a terapie specifiche per alleviare le sofferenze, spesso sono costretti a coltivare la cannabis in casa o, peggio, a rivolgersi ai pusher. Rischiando anche di finire dritti in galera (come è già accaduto). Dal 5 ottobre al 3 novembre, esperti, tecnici e addetti del settore si sono confrontati su vari temi, inclusa la scarsa produzione italiana e la mancanza di disponibilità di farmaci indispensabili per alcune malattie, come sclerosi multipla e sindromi che provocano crisi epilettiche.

Il fabbisogno probabilmente - prosegue il Messaggero - è stimato per difetto. L'Incb, organo internazionale per il controllo degli stupefacenti (Onu), ha valutato per il 2021, in Italia, un consumo di cannabis medica di 3 tonnellate. Nel 2020 era di due tonnellate. Ma, a fronte di queste richieste, la produzione, nello stabilimento di Firenze, lo scorso anno, è stata di 300 chili, cioè il 15 per cento in tutto del fabbisogno. Mentre le importazioni autorizzate alle case farmaceutiche sono state sono state di 215,26 chili. Cifre alle quali vanno aggiunti i quasi 665 chili di farmaci distribuiti alle farmacie dai grossisti autorizzati. In Italia dal 2006 i medici possono prescrivere preparazioni contenenti sostanze attive a base di cannabis per uso medico.

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