Crollo del cantiere Esselunga a Firenze, tre indagati e sequestri nell'azienda che ha prodotto la trave

Ci sono i primi indagati per il disastro nel cantiere Esselunga a Firenze avvenuto il 16 febbraio 2024. La ricostruzione della vicenda

di Redazione
Firenze, crollo al cantiere Esselunga
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Crollo del cantiere Esselunga a Firenze, primi tre indagati e un sequestro 

Novità sulla tragedia avvenuta il 16 febbraio 2024 nel cantiere Esselunga a Firenze, dove si stava costruendo un supermercato, e nel quale persero la vita cinque persone: ci sarebbero tre indagati per il crollo della trave. Ma non solo. È in corso di esecuzione anche un provvedimento di sequestro che riguarderebbe l'azienda che costruì la trave. I reati ipotizzati a vario titolo sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

Secondo quanto scrive La Nazione, la procura di Firenze ritiene che la tragedia sia stata causata dal cedimento del dente sul quale era appoggiata la trave e che poi cadde uccidendo i cinque operai. Gli indagati, sempre a quanto risulta a La Nazione, sarebbero due professionisti e l’amministratore delegato di una ditta. In base alle ricostruzioni gli addetti incaricati non avrebbero fatto dovuti calcoli e verifiche sui carichi di trave, armatura e dente. Errori macroscopici che hanno infine causato il crollo. 

Nel cantiere di via Mariti, la mattina del 16 febbraio 2024, una trave lunga 20 metri collassò provocando la morte di Luigi Coclite, autotrasportatore 60enne arrivato al cantiere con un camion betoniera, residente a Collesalvetti (Livorno) e degli operai Taoufik Haidar, 43 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 anni, tutti marocchini e di Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino, che abitavano in provincia di Brescia e di Bergamo. 

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