Capalbio, guai a rovinare skyline e spiaggia radical chic: no a pale e fotovoltaico
Il sindaco delle celebre località della Maremma: “Grosseto produce già energia green”
Capalbio, guai a rovinare skyline e spiaggia radical chic: no a pale e fotovoltaico
Regione Toscana ha inviato 22 proposte per impianti di energia green ma il Comune di Capalbio è l'unico della Provincia di Grosseto a dire Noi. Il buen ritiro dei radical chic che adorano la Maremma e la costa e, dove l'ironia ha fatto si che lo stabilimento più cool fosse soprannominato “l'ultima spiaggia della Sinistra”, possono tirare un sospiro di sollievo.
L'estate vip tra uno dei borghi più belli d'Italia e l'ultima spiaggia
Quegli impianti che dovrebbero produrre energia green tramite pannelli e torri eoliche non rovineranno lo skyline di Capalbio, con il paesino arroccato sulla collina e la costa da Capalbio Scalo a Chiarone che non conosce crisi, per non parlare poi del circolo La Macchia, mèta di vip da tutta Italia.
Il sindaco Chelini: Siamo consapevoli ma...”
"Siamo consapevoli – spiega il sindaco Gianfranco Chelini – dell’obbligo della Regione Toscana di individuare aree idonee e non idonee per la realizzazione degli impianti, come richiesto dal Governo. Sappiamo anche che non possiamo esimerci da un dialogo nell’individuazione di queste, perché una contrarietà sorda farebbe solo il male del proprio territorio, visto che gli impianti sarebbero realizzati e, per giunta, in aree non concordate con l’amministrazione comunale. Per questo ci siamo spesi, insieme anche ad Anci e Upi Toscana, per inserire nei parametri di valutazione delle aree idonee e non, fattori come ad esempio il rapporto produzione-consumo e l’avvicinamento della produzione al consumo”.
Già la provincia di Grosseto produce più green del fabbisogno
“Non potendo esimerci dalle disposizioni provenienti da enti sovraordinati – continua il sindaco Chelini -, abbiamo chiesto alla Regione di tenere in considerazione il fatto che la provincia di Grosseto produce già un quantitativo di energia proveniente da fonti rinnovabili superiore al suo fabbisogno (160%) e che i comuni maremmani possano compensare tra di loro il livello di produzione di energia. Abbiamo anche chiesto di far concorrere all’obiettivo finale le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e che siano i territori che consumano di più, come quelli nel Nord della regione, a farsi carico maggiormente dell’onere di produzione, considerando poi che dal punto di vista ambientale sarebbe decisamente gravoso il trasporto dell’energia prodotta”.
Le delibera Comunale: “No all'agrivoltaico da 40 ettari, al massimo mini impianti”
In quest’ottica, l’Amministrazione comunale ha deliberato la propria contrarietà alla realizzazione di un impianto agrivoltaico di circa quaranta ettari, non distante dal Giardino dei Tarocchi.
“La realizzazione – conclude il sindaco – non solo comporterebbe uno stravolgimento del paesaggio storico del territorio, ma deriverebbe da una mancata considerazione dell’eccedenza di energia rinnovabile già prodotta dalla provincia di Grosseto. Ribadiamo, dunque, l’importanza di realizzare impianti molto più piccoli, che servono a integrazione del reddito delle tantissime imprese agricole presenti sul nostro territorio e così in linea con il modello di sviluppo maremmano”.