Carabinieri come angeli, ecco come hanno salvato una donna dal suicidio

L'intervento delle Forze dell'Ordine è stato provvidenziale per evitare la tragedia a Treviglio

di Luca Ronchi
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Cronache

Treviglio, Carabinieri come angeli salvano una donna dal suicidio. Il racconto

Giustamente si elogiano i medici che salvano le vite umane, ma sempre più spesso capita che siano degli uomini e donne delle forze dell'ordine a farlo e la storia successa a Treviglio in provincia di Bergamo, è da libro Cuore. Tutto parte da una mail della donna inviata all’ex marito in cui le scriveva di volerla fare finita perchè schiacciata dai debiti. L'uomo, separato da un anno, ha provato subito a mettersi in contatto con lei, ma non riuscendoci, si è recato nella caserma dei Carabinieri di Crema che hanno immediatamente avviato le ricerche. Nel frattempo un altro militare ha provato a mettersi in contatto con la donna, provando a chiamarla con un  numero a lei sconosciuto e dopo numerosi tentativi andati a vuoto, finalmente la tanto agognata risposta.

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Al telefono, la donna inizialmente non ha voluto dire dove si trovasse, ma ha riferito di aver abusato di alcuni farmaci che l'avrebbero portata presto alla morte. Il gesto disperato è dovuto a problemi di debiti con l'ex marito che da tempo la stavano assillando. E’ in questo momento che il militare ha iniziato un sottile dialogo psicologico con la donna, tranquillizzandola, facendole capire che si poteva trovare una soluzione e pensando ai suoi figli che l’aspettavano a casa. Ottenuta la fiducia, la donna ha fatto sapere di trovarsi a Treviglio in via Malgari e il modello della macchina facendo partire immediatamente una pattuglia del comando di Verdello.

Arrivati sul posto, i carabinieri hanno tranquillizzato la donna chiamando il 118 che l'hanno portata d’urgenza al vicino ospedale di Treviglio. I carabineri, come veri e propri angeli custodi, si sono recati con lei al pronto soccorso fino all’arrivo dei due figli. Una tragedia evitata con un lieto fine, grazie alla prontezza e alla sensibilità delle forze dell’ordine a cui si fa spesso fatica a ringraziarli abbastanza.