Carcere di Salerno, un detenuto sgozza il compagno di cella: morto un uomo di 30 anni

L'aggressore è un ragazzo di 24 anni che ha usato una lametta bic per uccidere un suo connazionale. Il sindacato Uspp: "Da tempo denunciamo le condizioni degli istituti campani"

Di Redazione Cronache
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Un 24enne sgozza un compagno di cella: muore un detenuto 30enne. Entrambi i protagonisti della vicenza solo di origine marocchina

Nella serata di ieri, giovedì 18 luglio, un giovane detenuto nel carcere di Salerno ha ucciso il suo compagno di cella. La vittima, un 30enne di origine marocchina, è deceduto nella mattina di oggi, venerdì 19 luglio, dopo essere stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Salerno. L’aggressore, un ragazzo di soli 24 anni, sempre di origine marocchina, ha ucciso il connazionale sgozzandolo con una lama ricavata da una lametta bic. Sembra che il movente dell’omicidio sia stata una lite scoppiata tra i due poco prima. Nella cella in cui è avvenuta l'aggressione non c’era nessuno tranne loro. Il 24enne è stato prontamente bloccato dagli agenti di polizia penitenziaria. Per il 30enne, invece, non c’è stato nulla da fare se non constatarne la morte il giorno seguente, cioè oggi.

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Il sindacato della Polizia penitenziaria (Uspp) denuncia la situazione che vive il carcere di Salerno, ma, inwp generale, che vivono tutte le carceri della Campania insieme ai detenuti: “È da tempo che denunciamo lo stato di abbandono delle carceri campane. Questo è un episodio gravissimo; non abbiamo più parole per definire la confusione gestionale da parte di chi governa le carceri in Campania”. I segretari dell’Uspp, Auricchio e Del Sorbo, sentiti da Ansa, hanno messo in evidenza come siano gli agenti i primi a pagarne le conseguenze: “I poliziotti penitenziari sono lasciati soli, in un silenzio assordante, senza gli strumenti idonei. Come sindacato abbiamo più volte denunciato il sovraffollamento del carcere di Salerno che ha il tasso più elevato in regione oltre che una carenza di organico che si attesta sulle 70 unità di personale di polizia penitenziaria".

La Sappe (il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria), invece, sempre all’Ansa, sottolinea: “É l'ennesimo episodio gravissimo di violenza presso gli istituti campani”. Tiziana Guacci, la segretaria generale di Sappe, ha detto che le carceri campane sono abbandonare a loro stesse e che dove “si continua ad assistere a continue aggressioni non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alla popolazione detenuta”. Samuele Ciambriello, il Garante dei detenuti della Campania, sostiene in maniera preoccupata che "il carcere è al collasso. Siamo in piena emergenza umanitaria sia sulle problematiche carcerarie degli adulti sia sul tema della giustizia minorile. La situazione richiede un'azione rapida e precisa da parte del legislatore e del Governo". La Procura di Salerno ha aperto un'inchiesta.