Caso Amara, manovre di Armanna. "Calunniò il suo avvocato per colpire il pm"
Nelle carte di una nuova inchiesta post processo Eni-Nigeria. Le torbide manovre per incastrare il Procuratore De Pasquale
Caso Amara, manovre di Armanna. "Calunniò il suo avvocato"
Dal processo Eni-Nigeria, che ha portato all'assoluzione di tutti gli imputati, si è passati ad un nuovo procedimento, l'accusa è di calunnia. La vicenda - si legge sul Fatto Quotidiano - s’incastra con quel procedimento. Vincenzo Armanna, l’ex funzionario Eni in questo nuovo fascicolo viene accusato di aver calunniato il suo ex avvocato, Luca Santamaria, con la complicità di Piero Amara. "Con una mail dal contenuto calunnioso - si legge nelle carte dell'inchiesta - incolpavano, consapevoli della sua innocenza, l’avvocato Luca Santamaria di infedele patrocinio nei confronti di Armanna in relazione al mandato difensivo ricevuto nell ’ambito del procedimento Eni – Nigeria , nel quale era imputato, con l’intenzione tra l’al - tro di far cadere le accuse che Armanna aveva formulato nei confronti dei vertici dell’Eni (...) e di creare le condizioni per un procedimento disciplinare nei confronti del Pm Fabio De Pasquale ”.
Ecco la mail in questione. “In questi due anni – prosegue il Fatto riportando le parole di Armanna – è cresciuto gradualmente sempre di più in me il dubbio che, ogni volta che Luca (Santamaria, ndr) si è fatto portatore delle istanze dei PM non pensasse alla mia difesa ma ai suoi interessi. Luca ha provato ripetutamente e in tanti modi a indurmi ad affermare che ero a conoscenza che l'Eni era consapevole che i beneficiari finali di parte della somma pagata fossero politici. Ha provato fino a prima della chiusura delle indagini dicendomi che da questo dipendeva la decisione dei pm di archiviarmi o di avere un trattamento di favore".