Caso Genovese, "Il mio range sono ragazze di 16-20 anni pronte a drogarsi"

L'imprenditore: "Ero arrivato al punto di pensare di non poter stare con una donna che non fosse drogata". Nella chat con gli amici: "Sono un porco pedofilo"

Alberto Genovese
Cronache
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Genovese, "Il mio range sono ragazze di 16-20 anni pronte a drogarsi"

Il caso Alberto Genovese continua a tenere banco. L'inchiesta che riguarda l'imprenditore diventato milionario con le startup è stato interrogato una seconda volta dai pm una ventina di giorni fa e ha ammesso solo ciò che non poteva non ammettere, ma in definitiva - si legge sul Corriere della Sera - ha negato di aver drogato e violentato brutalmente almeno due ragazze attirate nelle sue splendide residenze dalle feste a base di droga, quella stessa sotto la quale adesso vorrebbe seppellire le pesantissime accuse che un anno fa lo hanno portato in carcere. È l’8 ottobre. Genovese ammette che prediligeva ragazze molto giovani, altrettanto magre e pronte a drogarsi. "Io sono un porco pedofilo", scrive il 28 agosto 2020 nella chat tra maschi che i magistrati gli contestano.

"Io - prosegue il Corriere - ho un range 16/20, in Italia è legale, tecnicamente", spiega dimostrando agli amici di aver studiato la legge che, se «non sei un suo parente o un prof», consente rapporti con una minorenne consenziente che ha compiuto 16 anni: «Nel 2018 ho fatto tre sedicenni» scrive, e lo conferma ai magistrati. «Le ragazze venivano apposta per drogarsi» mentre lui viaggiava in «un universo in cui tutto era permeato dalla droga. Io ero arrivato addirittura a pensare di non poter stare con una ragazza che non fosse drogata». L’accusa dice che era lui a drogarle per poi abusare di loro a suo piacimento.