Caso Morisi, la pm: "Archiviazione? Prematuro parlarne". La cocaina la chiave

La droga in casa dell'ex social manager della Lega c'era e l'ha offerta ai due rumeni. Cade l'ipotesi spaccio, resta l'acquisto e la cessione

Cronache
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Morisi, la pm: "Archiviazione? Prematuro parlarne". La cocaina la chiave

"Il caso Morisi non è chiuso". A dirlo è la procuratrice capo di Verona, nonchè la titolare delle indagini, Angela Barbaglio. "È prematuro parlare di archiviazione, ogni ipotesi, compresa quella che vede Morisi vittima di un possibile ricatto dei due escort romeni, è al vaglio". Nell’appartamento di Belfiore, poco fuori Verona, i carabinieri durante la perquisizione il 14 agosto scorso hanno trovato e sequestrato cocaina. Droga che apparteneva a Morisi e che è stata consumata — per loro stessa ammissione — dai due ospiti romeni. È possibile che, date le modiche quantità rinvenute (una bustina nascosta dentro un libro con 0,31 grammi di polvere bianca e tracce di polvere su due piatti), l’ipotesi di spaccio cada. Ma, certamente, Morisi ha comprato cocaina. E l’ha data ai due ragazzi.

Dalle chat - prosegue Repubblica - appare chiaro che la droga dello stupro l’avesse portata Alexander, l’altro escort romeno partito da Milano insieme a Petr. Tanto basta, secondo la Lega, a chiudere la questione. Ma così non è: col pm lo stesso Petr ha ammesso di aver fatto uso, durante l’incontro avvenuto tra le 8 e le 17 del 14 agosto, sia di Ghb sia di cocaina. In quantità importanti, tanto da essere costretto ad andare al pronto soccorso perché strafatto. E questo per Morisi può essere un problema. Il consumo di gruppo è una fattispecie prevista dal Codice penale. La giurisprudenza dice questo: non è punibile se è volontario e soprattutto partecipato, ossia se tutti coloro che fanno uso di stupefacente insieme hanno contribuito economicamente ad acquistarlo. In questo caso è uso personale. Altrimenti, è vietato.