Cecchettin, il procuratore Bruno Cherchi rischia il trasferimento. Ecco perchè

Ipotesi di trasferimento, Commissione del Csm divisa: il nodo dei legami con il medico legale Massimo Montisci

Di Redazione Cronache
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Cecchettin, il procuratore Bruno Cherchi rischia il trasferimento per "incompatibilità ambientale". Il retroscena

Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, che coordina l'inchiesta sull'omicidio di Giulia Cecchettin, rischia il trasferimento in un'altra sede. Il motivo? I rapporti con un perito, il professore Massimo Montisci, ex presidente dell'istituto di Medicina legale di Padova, coinvolto in plurime vicende giudiziarie (tra cui frode in processo penale e favoreggiamento).

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La relazione del Csm fa riferimento a presunti favoritismi di Cherchi nei confronti di Montisci, al quale fin dal 2018 avrebbe affidato tutte le relazioni di consulenza negli accertamenti necroscopici disposti dalla procura veneziana (boicottando un altro medico legale, Antonello Cirnelli). Ma anche ad altri fatti: tra questi, una festa a cui Cherchi e Montisci avrebbero partecipato assieme il 10 luglio 2018, giorno successivo alla perquisizione nei confronti del medico nell'ambito dell'indagine Tiveron.

A far partire l'iter è stato il procuratore generale di Venezia, Federico Prato, che ha segnalato il caso al Csm nel novembre del 2022. Successivamente il procuratore Cherchi ha esposto la sua posizione, precisando che i suoi rapporti con Montisci sono chiusi "formalmente e informalmente da molto tempo"; inoltre, che la convenzione per l'affidamento delle autopsie all’Istituto di medicina legale di Padova era motivata dalle difficoltà a reperire medici legali "diversi dai due o tre maggiormente disponibili". Ora, nella seduta del 6 dicembre, il Csm dovrà discutere sull'eventualità di spostarlo dall'incarico. Si tratta, appunto, di  appurare se sia opportuno o meno che Cherchi continui a mantenere il suo ruolo: un procedimento di tipo amministrativo che non riguarda un'ipotesi di colpevolezza bensì una eventuale "incompatibilità ambientale", a garanzia dei cittadini e della giustizia. Sul caso il Csm si divide tra due posizioni, quella assolutoria e quella di condanna. Al momento sembra che la maggioranza sia orientata sull'archiviazione del caso, quindi a mantenere Cherchi nel suo ruolo, ma l'ultima parola spetta al Consiglio.

Affaritaliani.it ha contattato il dottor Montisci per chiedere spiegazioni. Dopo un lungo silenzio, però, il perito ha risposto di non voler rilasciare alcun tipo di dichiarazione in merito.

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