Giulia Cecchettin, i 15 motivi dietro la rottura con Filippo Turetta. L'audio mandato alle amiche prima dell'omicidio

Spunta l'elenco di motivi per cui valeva la pena lasciare il fidanzato

di redazione
Giulia Cecchettin e Filippo Turetta
Cronache

Cecchettin, i motivi della rottura con Turetta 

Giulia Cecchettin aveva deciso di lasciare Filippo Turetta, oggi lo si capisce da una serie di elementi che all'inizio nessuno aveva considerato. Un elenco di motivi per cui valeva la pena lasciare il fidanzato! Giulia aveva infatti stilato questo elenco il 31 luglio e voleva allontanarsi da quell'amore tossico che la stava soffocando.

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@lorenzomega La famiglia di Giulia ha autorizzato la diffusione di questo audio, vuole che se ne parli, vuole che faccia rumore. Faccio il mio e lascio a voi. 💔 #giuliacecchettin ♬ suono originale - lorenzomega


 
Come riporta La Stampa: «L’ho lasciato – scrive Giulia – spero di rimanere fedele alla mia scelta. Non perché io odi Filippo, tutto il contrario, ma perché ho capito che non siamo fatti l'uno per l'altra e io lo uccido a fare un tira e molla insensato che non voglio neanche io.
 
Adesso faccio una lista di cose che non andavano perché devo autoconvincermi di aver fatto la cosa giusta, anche se mi manca e sto morendo dentro al pensiero di farlo soffrire».

«Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno di mia sorella – scriveva ancora Giulia nel suo elenco -. Ha sostenuto più volte che fosse mio dovere aiutarlo a studiare, si lamentava quando mettevo meno cuori del solito nei messaggi e necessita che gli scriva molte volte al giorno».
 
«Ha idee strane – continuava – riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, la tortura e cose simili. Non accettava le mie uscite con la Bea e con la Kiki e credo non accetterebbe mai una mia vacanza in solitario con i maschi del gruppo (inventata ovviamente). Tendenzialmente i tuoi spazi non esistono, lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle amiche o allo psicologo. Durante le litigate dice cattiverie pesanti e quando l'ho lasciato ha fatto molte minacce per farmi cambiare idea.
 
C'è stato un periodo in cui dopo la buonanotte mi mandava sticker finché non vedeva che non ricevevo più messaggi per controllare che fossi davvero andata a dormire. Tutto quello che gli dici per lui è una promessa e prova a vincolarti così, prendeva come un affronto il fatto che volessi tornare a casa in autobus dalla fermata più vicina e non in stazione».

«Una volta – va avanti Giulia – si è arrabbiato perché scesa dal bus volevo fare 5 minuti a piedi da sola mentre lui era da un’altra parte senza aspettarlo». E sui rapporti intimi diceva: «Diventa pressante e si potrebbe scocciare male». 

Questo elenco è contenuto negli atti depositati ieri nel corso del processo.

 

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