Cerciello, il processo è tutto da rifare. La Cassazione annulla le condanne

Clamorosa decisione: si passa dall'ergastolo a pene molto inferiori per Elder e Natale. Parzialmente accolti i ricorsi per l'omicidio del carabiniere a Roma

Cronache

Omicidio Cerciello,  i due americani "graziati": pene molto inferiori

La Cassazione ha emesso la sua sentenza sull'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 e la decisione della Corte Suprema è clamorosa: annullate le condanne dei killer, il processo è tutto da rifare. Una decisione, arrivata dopo 5 ore di camera di consiglio, che di fatto smonta sia la sentenza di primo grado, dove entrambi i giovani americani erano stati condannati all'ergastolo, sia la sentenza di appello: 24 e 22 anni di carcere. La Suprema Corte, per la posizione dell'esecutore materiale, il 22enne Elder, ha respinto il ricorso per l'omicidio, ma lo ha accolto per le aggravanti e per la resistenza al pubblico ufficiale. La pena dovrà essere ricalcolata e potrebbe essere più bassa di 14 anni. Per il 21enne Gabriel Natale Hjort ci sarà un nuovo processo. "I ricorsi devono essere ritenuti inammissibili", aveva detto nel corso della requisitoria il sostituto procuratore parlando dei ricorsi presentati dai difensori degli imputati.

"La ricostruzione della difesa è illogica rispetto all'intervento di Cerciello: il carabiniere infatti non aveva motivi per aggredire Elder che subito ha tirato fuori il coltello e lo ha colpito", aveva affermato il magistrato. Questo varrebbe anche in caso Cerciello non si fosse qualificato come carabiniere. All'atto pratico ci sarà un nuovo processo e non è possibile, senza motivazioni, stabilire quale può essere la pena", ha detto l'avvocato Renato Borzone, difensore di Elder insieme al collega Roberto Capra. "Esprimiamo grande soddisfazione per l’esito, abbiamo finalmente qualcuno che ha sentito le nostre ragioni. Adesso si apre una nuova pagina nel processo", afferma invece l’avvocato Fabio Alonzi, difensore, insieme al collega Francesco Petrelli, di Natale Hjorth.

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